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Oggi è la giornata mondiale del selfie. Le giornate mondiali ormai non si contano più e quindi non poteva mancare quella dedicata ai selfie, fenomeno pop che nel 2013 è entrato di diritto nel linguaggio comune. I selfie non sono altro che autoscatti fatti con la fotocamera frontale dello smartphone o della fotocamera, quella che poteva una foto ricordo una tantum è diventata un’ossessione, basta farsi un giro su Instagram per vedere interi account pieni di selfie che io mi chiedo, oltre che al soggetto della foto, interessano davvero così tanto agli altri?

Il termine selfie è stato introdotto nell’Oxford English Dictionary nell’agosto del 2013 e nello stesso anno è nata anche la giornata dedicata, un giorno per celebrare i selfie e a cui tutti possono partecipare con un autoscatto. Complice la tecnologia sempre più a prova di selfie, ormai si vive, si viaggia, si mangia e si passeggia per farsi un selfie, tra l’altro la spontaneità dei primi anni, con le foto sfocate e imperfette ha lasciato il posto a immagini definite, studiate a tavolino e spesso scattate con il secondo fine, ovvero per pubblicizzare qualcosa. Qualche esempio? Prodotti di make up, gioielli, ciglia finte, sopraciglia disegnate ad arte. Tutto è marketing ormai, soprattutto su Instagram!

I selfie possono essere carini ma, come in tutte le cose, ci vuole la giusta misura, la voglia di apparire e di fotografarsi sempre tende a sfuggire di mano e quel che è peggio è che c’è una tendenza ad esagerare con scatti sempre più sexy o pericolosi, come quelli sui binari o sui grattacieli che sono costati la vita a tante persone.

Nessuno è riuscito a resistere al fascino dei selfie, da Obama al Papa, e va benissimo così, ma non dimentichiamoci che la vita si deve vivere, che si può postare anche una foto spontanea e non perfetta e che non dobbiamo omologarci per forza alle influencer che affollano i social.

Foto | iStock

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ultimo aggiornamento: 21-06-2018