Nadia Toffa è morta. A poche settimane dai suoi 40 anni la iena coraggiosa, battagliera e forte ha lasciato questo mondo dopo mesi di sofferenza a causa di un tumore che l’ha tormentata senza dargli scampo. Oggi tutti parlano di Nadia Toffa, ripercorrono gli ultimi messaggi su Instagram, la sua malattia e le cure che ha dovuto affrontare, il libro che ha fatto emergere una quantità assurda di haters.
Quando muore una ragazza di 40 anni, con una vita ancora da vivere, sogni da realizzare e desideri da far avverare è sempre triste perché ci mette di fronte al tempo, il tempo che tutti diamo per scontato, pensiamo sempre di averne a non finire, di poter rimandare a domani e invece, in giorni come questo, ci viene sbattuto in faccia che il tempo è limitato, spesso è anche pochissimo. In giorni come questo dovrebbe accendersi in noi la scintilla che ci sprona a vivere, a non rimandare, ad andare in quel posto che vogliamo vedere, a fare la chiamata che rimandiamo, a volerci bene.
Nadia Toffa è riuscita nella sua breve vita a fare del bene agli altri, ha dato voce ai più deboli, ha raccontato le ingiustizie della sanità, ha dato conforto ai bambini malati di tumore a Taranto e da loro ha tratto la forza per affrontare la sua battaglia. Nadia era una persona come tante, speciale a modo suo, che per tanti e in tante occasioni è riuscita a fare la differenza.
Un’altra cosa che mi piace sottolineare e per cui dobbiamo dire grazie a Nadia Toffa è la fiducia nella medicina, sin dal primo giorno e anche prima che fosse coinvolta in prima persona, ha sempre smascherato i truffatori che offrono cure miracolose a chi lotta disperatamente contro la morte e cerca un appiglio. Nadia ha raccontato dei interventi chirurgici, della chemioterapia, della radioterapia, della perdita dei capelli e delle parrucche e ha sempre sostenuto che le uniche armi che si hanno a disposizione contro il cancro sono la ricerca, la fiducia e la forza. Ha continuato a credere nella ricerca anche quando sapeva che per lei non c’erano più speranze.
Nadia ci ha messo tutto: forza, trattamenti, terapie pesanti, empatia con gli altri malati, amore e anche il rispetto per se stessa, che deve essere sempre al primo posto e in qualsiasi situazione.
Ciao Nadia.
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