Il Sud Africa alza la voce e anche la testa, stringendosi in un solo abbraccio, diretto a riconfortare le membra umane di una delle sue icone di libertà e di lotta: Nelson Mandela, al centro di una commuovente mostra itinerante che staziona a Parigi ancora per qualche giorno. E con la speranza nel cuore che si visita la mostra “My Joburg”, un tesoro di arte e sensibilità sudafricana ospitato presso la Maison Rouge della medesima città.
Un’esposizione da pregustare a partire dal video realizzato da Jean-Nicolas Schoeser, e da visitare fino al 22 settembre 2013. Organizzata nella cornice della Stagione franco-sudafricana, quest’occasione di arricchimento culturale è tutt’altro che marginale e rimette al centro le direttrici di correnti e movimenti artistici erroneamente considerati periferici e che invece vivono e palpitano nelle strade e anche nei sobborghi della grande Johannesburg, chiamata abitualmente Joburg o Jozi, dai suoi stessi abitanti, un agglomerato denso più di sei milioni di persone, che è allo stesso tempo megalopoli e capitale economica del paese. Un luogo immerso nei contrasti e profondamente segnato dai rivolgimenti della storia, non ultimo lo sviluppo sociale che ha fatto seguito alla fine dell’ingiusto regime dell’Apartheid, ripercorso e messo in evidenza attraverso i suoi spiriti creativi:

L’esposizione presenta una cinquantina d’artisti, mettendo l’accento sull’effervescenza degli ultimi vent’anni. Permette così di scoprire, accanto ad artisti già riconosciuti internazionalmente come Jane Alexander, Kendell Geers o William Kentridge, giovani creatori ancora largamente sconosciuti in Francia come Kudzanai Chiurai, Zanele Muholi, Mary Sibande, o Mikhael Subotzky, così come la generazione di fotografi formata dal Market Photo Workshop, famosa scuola di fotografia fondata nel 1986, alla quale è stata affidata una sezione della mostra.

La Johannesburg che ci ripromettiamo di esplorare è proprio la loro!

Via | lamaisonrouge.org

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ultimo aggiornamento: 02-07-2013