La femme,
Son corps, tel un paysage, s’intègre, évolue, se désintègre.
Se met en mouvement… DP

E’ su Daniela Prost, artista messicana figlia d’arte (padre pittore e madre attrice di teatro), che ci concentriamo oggi. Trasferitasi in quel di Parigi nel 1995, dove ha avuto modo di alimentare la sua fede nell’importanza del disegno iscrivendosi nel 2004 al corso dedicato degli Ateliers des Beaux-Arts de la ville de Paris, ed evolvendo lungo un arco di tempo di cinque anni sotto l’ala di Jean Zuber e Philippe Planchet, la Prost pone, direttamente sotto gli occhi dello spettatore, la genesi di “Légèreté” invitandolo a impegnarsi nel sentiero affascinante della creazione. Il video in apertura, ci illustra l’evoluzione delle forme e passa in rassegna, lungo l’accompagnamento sonoro di Michele Tadini pieno di scintille, i passi che portano all’elaborazione dell’idea in forma.
Una trasformazione che avviene sotto i nostri occhi, che osservano ammirati un condensato di azioni che si susseguono e si alternano in una danza, procedendo inesorabili verso la realizzazione finale. Il tratto nero da percorrere, oltre la volontà semplicemente analitica. La trama e l’intreccio che si fondono nel colore, curve leggere e ali, stormi tinti di rosso e vecchia carta di calendario. Di estrazione in estrazione, purificando, scarnificando, iconizzando, il lavoro della Prost è una dolorosa nascita che, avvenuta in un preciso momento, ma destinata, grazie alla testimonianza offerta dalla suite di immagini, a riprodursi all’infinito nella mente dello spettatore ispirato dalla stessa autrice.

Via | danielaprost.com

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 01-11-2013