Che l’America avesse un’anima lievemente guerrafondaia era fuori di dubbio. Da sempre negli Stati Uniti, la voce “spese militari” è gerarchicamente il primo pensiero di qualunque governo, repubblicano o democratico che sia. Ne abbiamo conferma anche adesso, con la scelta dell’uscente Ministro della Difesa, Leon Panetta, di revocare il divieto di schierare al fronte le donne in prima linea, alla stregua degli uomini.

In questo modo il numero delle unità disponibili per le varie azioni militari verrà rimpolpato dalle presenze femminili, che in passato erano state impiegate solo nelle retrovie. Così per le soldato Jane si apriranno molte posizioni, anche di prestigio, per poter indossare la divisa e combattere sul campo parimenti ai colleghi uomini.

La decisione pare scaturita dalle riflessioni fatte sull’ultimo decennio di missioni in Iraq e Afghanistan, dove le donne hanno dimostrato il loro eroismo, talvolta anche sacrificando la vita. Tale scelta si è perciò meritata l’approvazione da parte delle veterane, che hanno applaudito alla notizia, denunciando come l’interdizione per le soldatesse di occupare attivamente ruoli di combattimento, fosse quanto mai obsoleto.

Tale divieto risale al 1994 e obbligava le donne a operare nelle retrovie, precludendo loro la possibilità di aspirare a determinate posizioni. In verità, quella che poteva sembrare una tutela per il braccio femminile dell’esercito, di fatto non abbassava di molto i rischi del mestiere, ma solo i benefici, quali la maggiore retribuzione e la possibilità di promozione.

Personalmente, con tutto il rispetto per la par condicio in ogni ambito, mi mette un po’ di tristezza pensare a come andranno a cambiare le cose. La sensazione è che si stia giocando sull’orgoglio femminile e sull’amor di patria di queste donne, unicamente perché c’è bisogno di più carne fresca al fronte e non perché ad un tratto ci si è resi conto che i chili di armamentario sulle spalle li riusciamo a reggere anche noi signore.

Non ultimo. Analisi politologiche ed economiche già di un ventennio fa sostenevano che l’asse Cina-India avrebbe spodestato gli USA dal primato mondiale in campo di trading ed economia in generale. E questo gli americani lo avrebbero sempre saputo. Ragion per cui, la tesi sostenuta da tali analisi era che gli Stati Uniti avrebbero si ceduto il posto, ma solo per guadagnarsi un nuovo primato: quello di superpotenza militare, investendo tutto in ricerca bellica e armamenti. Che sia anche questa apertura alle donne parte della grande quadratura del cerchio? Staremo a vedere.

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ultimo aggiornamento: 24-01-2013