“Al Tempo di..” Masaniello, il capo della rivolta popolare napoletana le cose non erano poi così diverse da quelle attuali. E anche se si parlava di pane e non di arte, la canzone O’ Cunto e Masaniello della Nuova Compagnia Popolare ben descrive la mostra al Museo Madre di Napoli su 50 opere dell’irlandese Pàdraig Timoney realizzate negli ultimi 20 anni della sua carriera. La retrospettiva, annunciata come una delle più complete sull’artista, sarà aperta fino al 12 Maggio 2014.: un omaggio (meritato) a Pàdraig Timoney che a Napoli ha vissuto dal 2004 al 2011.

L’arte di Timoney si esprime attraverso un “linguaggio della diversità” fatto di continue sperimentazioni dal risultato eclettico e volutamente contraddittorio. Timoney con il suo “non-stile” se da una parte mette in discussione il procedimento della storia dell’arte, abituata a procedere per definizioni ed evoluzioni costanti nel tempo, dall’altra riflette la volontà di affermare una narrazione effimera soggetta al cambiamento. L’artista è “uno nessuno e centomila” per l’uso di diversi materiali e tecniche: dal video al collage per la rielaborazione di capolavori dell’arte di Magritte, Warhol, Duchamp, Polker, per opere sperimentali che lo rendono inafferrabile. Deve essere stato arduo il compito della casa editrice l’Electa che ha pubblicato un’importante monografia a cura di Alessandro Rabottini, contenente oltre 140 riproduzioni a colori e saggi critici di Gavin Delahunty.

Timoney dopo sette anni vissuti a Napoli, si è spesso ispirato alle situazioni di una delle città più eclettiche: un viaggio in treno, una mareggiata, le sale di una pizzeria, o una passeggiata al mercato, tutto è stato indispensabile per catapultarci nelle esperienze disgregate dell’esistenza.Quella di Pàdraig Timoney però non è una negazione del “circuito” della storia, ma capacità di reazione di fronte alle situazioni di un’epoca dove il pluralismo diventa relativismo. Non è la stessa cosa che è successa a Masaniello?

Al tempo della disperazione/Masaniello si veste da leone /Al tempo della primavera/ Masaniello si veste da bandiera…./Masaniello è pulcinella.

La pittura informale e minimalista si alterna a quella pop e surrealista, al fumetto e all’ installazione. Realismo, astrazione, segni digitali e segmenti di simboli della globalizzazione caratterizzano il suo alfabeto culturale. In mostra ci saranno opere di matrice fotografica, come Capass (2010) e Detroit, quelle che si ispirano al dispositivo della rifrazione, come Diffraction Grate, Falling Grills (2008) e poi Sade’s Versus Lacoste (2007), Untitled, Meepmeep popup (2011) quest’ultimo dai riferimenti al New Dada di Robert Rauschenberg. Ciò che in poesia si chiama cut-up, Timoney la applica nella sua arte, ricomponendo segni e simboli di una comunicazione visiva già usata per nuovi significati.

Per i meno “avventurosi” basta sapere che Timoney usa una tecnica tradizionale che trasforma in un procedimento alchemico per dare vita alla materia: mescola la colla di coniglio usata in passato nella fase di preparazione delle tele con i pigmenti.

C’è una bella dose di umorismo nelle sue opere che non sembrano pretendere l’immortalità, ma si accontentano del caso.Timoney è Pulcinella?

Madre di Napoli:

Orari:

DAL 08.02 AL 12.05.2014
Lunedì / Sabato
10.00 – 19.30
Domenica
10.00 – 20.00
Martedì chiuso

Prezzi:

Intero: € 7.00
Ridotto: € 3.50
Ridotto gruppi prenotati: € 4.00
Gratuito il lunedì
Il museo rientra nel circuito CampaniaArtecard

Come raggiungere il Madre

:
Metropolitana Linea 1 — fermata Museo
Metropolitana Linea 2 — fermata Piazza Cavour
circa 200 metri a piedi

Foto| Museo Madre e Libreriamo.it

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ultimo aggiornamento: 27-02-2014