Aggiornamento 31 agosto 2014

E’ stata annullata al Palazzo delle Esposizioni di Roma la mostra annunciata su Gerhard Richter. Lo scorso anno l’artista tedesco espose a Torino, ma la speranza è di poter visitare presto altre sue mostre in Italia. Richter è famoso in tutto il mondo ed è tra i più quotati artisti viventi.

Gerhard Richter: biografia e opere

Diviso tra la pittura: astratta e figurativa, tra la fotografia, la scultura, l’installazione e la grafica, la sua ricerca artistica ha gravitato per 50 anni intorno al senso dell’immagine e del mistero che nasconde. Sembra, però che solo attraverso la pittura, Richter abbia potuto esprimere l’anarchia artistica. Paradossalmente; si perchè gli anni ’60, infatti lasciano poco posto alla pittura pura, lasciandone molto alle correnti come la pop art che puntavano a stupire e ad entrare nel circuito del mercato alla stregua di una moda. Per Richter, proveniente dalla scuola del realismo socialista, libertà ha significato non uno stile che guardasse alla superficie, ma che mirasse alla profondità delle cose. La sua arte parla infatti di trascendenza, di mistero nascosto dalla superficie, ma che grazie ad essa, diventa più comprensibile.

Ogni ritratto avvolto in una foschia “leonardesca”, che in termini fotografici corrisponde al contorno sfocato, sembra rarefarsi nell’atmosfera, diventando nella mente dell’artista qualcosa di incomunicabile. Una vera e propria sensazione. Il taglio fotografico influenza la pittura e viceversa, con una capacità eclettica che solo Richter riesce ad esprimere meglio. Lontani gli anni ’60 quando sia con l’arte minimalista che con il genere della pittura pura, si scagliava contro la banalità della pop art, ciò che affascina dei suoi dipinti è l’immediatezza dei soggetti rappresentati. La realtà di Gerhard Richter però non è mai istintiva, ma elaborata attraverso l’esperienza e l’osservazione di dinamiche sociali come l’omologazione, il consumismo, il desiderio, lo spettacolo della morte, la banalità del quotidiano, le dinamiche di massa, come nell’opera Landschaft del 1964, olio su tela di paesaggi carichi di storia, ma appiattiti da uno standardizzato sguardo turistico.

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ultimo aggiornamento: 31-08-2014