Ogni coppia ha i suoi equilibri e le sue regole, ovvero definizioni reciproche implicite (che non sono state dichiarate chiaramente) ed esplicite (di cui si è parlato apertamente). Tra le più grandi trappole della comunicazione ci sono la mancata chiara espressione di esse o l’incapacità di comprenderle. Il segreto, insomma, è la chiarezza con cui si parla e si spiega se stessi al proprio partner. Violare queste regole comporta normalmente delle penalità: il problema è che spesso vengono espresse in maniera indiretta e sotterranea (cioè con sarcasmo, comportamenti passivo-aggressivi, ma anche con patologie vere e proprie, ad esempio depressione, impotenza, frigidità ecc..). Purtroppo però non sempre si è messi in condizioni di capire i propri errori e di come rimediarvi: ci vuole tanta intelligenza emotiva, comprensione, sensibilità. E’ importante non cadere nel comune errore di pensare che il nostro partner sappia cosa ci fa stare bene e cosa ci fa stare male: non è così!

Alcune coppie litigano continuamente per cose futili, ma ad essere significativo non è tanto la frequenza o l’argomento, bensì il fatto di non riuscire a gestire il conflitto. Infatti, se il litigio avviene sempre per gli stessi motivi, probabilmente le discussioni non sono risolutive, quindi tutto il tempo dedicato si rivela sprecato e profondamente negativo per la coppia. Una sana litigata deve invece portare ad una soluzione dei problemi, ad una negoziazione di essi e, infine, ad un accordo sulle soluzioni da prendere.

Litigare è una forma di comunicazione molto importante e all’interno di una coppia viene utilizzata per esprimente qualcosa all’altro. La frequenza delle liti e gli argomenti discussi ci danno delle informazioni sulla relazione, ma gli aspetti emotivi e la loro intensità sono essenziali per comprenderne il significato: l’espressione di sentimenti, rabbia, dolore possono essere espressi con diversi gradi di intensità emotiva, a seconda dei quali la coppia possiede o manca di quelle capacità necessarie per risolvere il problema con successo.

Conflitto e rabbia sono intimamente correlati. Quest’ultima, in particolare, spesso nasconde altri sentimenti che è necessario esprimere all’altro: per esempio si vuole che l’altro capisca quanto ci si sente feriti da qualcosa che è successo. Pertanto comprendere il significato e la funzione della rabbia è fondamentale, per questo a volte è necessario prendersi un po’ di tempo per esplorare i propri sentimenti, al fine di facilitarne l’espressione e migliorare la comunicazione nella coppia.

Spesso si è convinti che litigare sia un fallimento per la coppia o la strada verso la distruzione del rapporto, invece, a dispetto di questo, i conflitti possono rappresentare un processo di cambiamento evolutivo. Quando la rabbia è direttamente proporzionale alla perdita di controllo, allora sì che la discussione può degenerare in una situazione distruttiva per la coppia. Gli episodi di profonda rabbia (lancio degli oggetti, linguaggio violento, schiaffi ecc…) possono avere un reale effetto distruttivo sulla relazione, perché ne compromettono lo sviluppo emotivo-relazionale della coppia, ovvero non permettono di trovare un punto d’incontro, entrambi i partner non si sentono ascoltati, compresi e rispettati. In questi casi la conclusione dipenderà dalla capacità di comprensione e gestione della rabbia: la coppia riuscirà a risolvere i suoi problemi se comprenderà che si lavora in due, collaborando per riconfermare la propria unione con un maggior senso di competenza e consapevolezza.

Per imparare a gestire la rabbia, prima di iniziare una discussione, è bene aver valutato i propri sentimenti legati al problema per facilitarne la comprensione e l’espressione; è importante esporre un problema alla volta, ascoltare l’altro non solo a parole ma soprattutto cercando di capire le emozioni che sta cercando di comunicare attraverso i gesti, il corpo, lo sguardo. Riflettere sul fatto che non esiste una realtà oggettiva, perché la sua percezione è fortemente soggettiva, quindi, non dismettere mai l’idea di un compromesso. Impegnarsi per avere un atteggiamento assertivo, evitare di andarsene, di cambiare argomento, di sminuire la situazione, di offendere il partner. Dimostrare di voler affrontare seriamente i problemi e di essere disposti a rinunciare a qualcosa (atteggiamento del “vincitore-vincitore”). Accettare il proprio partner nella sua imperfezione. Comprender i bisogni dell’altro. Accogliere i suoi sentimenti e le sue emozioni, al fine di una comprensione reciproca.

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ultimo aggiornamento: 25-02-2013