La famiglia di fatto, nonostante tutte le convenzioni europee e i vari trattati firmati in diversi paesi del Vecchio Continente, non trova una regolamentazione precisa nel nostro ordinamento. Purtroppo, la nostra Costituzione, all’articolo 29, ancora recita che la Repubblica riconosce esclusivamente i diritti della famiglia fondata sul matrimonio.

E le famiglie di fatto? Secondo alcuni non dovrebbero essere riconosciute a loro diritti e doveri, anche se, per fortuna, sempre la Costituzione prevede la difesa dei diritti di tutti i cittadini, di quei diritti inviolabili dell’uomo tra i quali dovrebbe comparire anche quello di potersi formare una famiglia a prescindere dal matrimonio e dal sesso dei due componenti. Ma come fare finché non ci sarà una legge sulle coppie e la famiglia di fatto?

Esiste un modo per tutelare comunque i diritti di una coppia di fatto, attraverso quello che è stato chiamato “contratto di convivenza”: tramite questo atto pubblico e ufficiale si possono stabilire, infatti, il diritto di abitazione, il diritto a versare ogni mese una somma di denaro ai conviventi, a poter stipulare la comunione dei beni tra i conviventi (non è possibile, invece, inserire una clausola penale per la rottura della convivenza).

In caso di figli, poi, entrambi i conviventi hanno il diritto e dovere di mantenere, educare e istruire i figli, che, legislativamente parlando, devono essere equiparati ai figli nati da coppie sposate. Una recente equiparazione davvero molto importante, che può essere considerata come un passo fondamentale verso il riconoscimento della famiglia di fatto. Un passo indispensabile per il nostro paese, a mio parere.

Via | Coppie di fatto

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ultimo aggiornamento: 28-02-2013