Dopo l’idillio arriva la discordia. Prima o poi tutte le coppie, chi più chi meno, vivono momenti di crisi. Superare questi momenti di empasse, che corrispondono anche a fasi di crescita e di cambiamento personale, non è sempre facile e mette a dura prova la stabilità del rapporto. L’ideale non è la coppia che non ha problemi, ma quella che riesce ad affrontare e risolvere le difficoltà senza farsi sovrastare da esse, senza dover far finta di niente, dove c’è pazienza e comprensione, capacità di ascolto e di mettersi in gioco.
Dare per scontato l’altro.
Vivere il rapporto sottotono e non ammettere cambiamenti di ritmi e abitudini.
Smettere di corteggiare.
Smettere di apprezzare il proprio partner.
Non ascoltare i bisogni propri e dell’altro.
Quando la solitudine diventa la costanza per uno dei due.
Pensare che al partner debbano essere dedicati solo gli oneri della coppia.
Quando i momenti di divertimento non sono condivisi con l’altro.
Quando le contingenze quotidiane diventano la trincera per rilegare il rapporto all’ultimo posto.
Quando c’è uno o più di questi presupposti, abbiamo gettato solide basi per la crisi di coppia.
Vedere sgretolare nelle proprie mani un rapporto d’amore, magari di tanti anni, è un duro colpo per chiunque e la sensazione più comune è quella di sentirsi a pezzi. Si vedono i pezzi della nostra vita… pezzi del nostro personalissimo puzzle che all’improvviso troviamo disfatto davanti a noi. L’impegno, la dedizione e la forza che abbiamo impiegato per costruirlo… puff… non vediamo più nemmeno i pezzetti della cornice, quelli da cui sempre si inizia.
La sensazione corporea di sentirsi frammentati, spezzati, è una condizione da cui non si può uscire affidandosi solo alla volontà, perché trascina con sé anche tantissima confusione e smarrimento. Ma “essere frammentati” significa null’altro che “non essere presente, non esserci” e questo porta a vivere e vedere la vita in maniera alterata. Quando si è in questo stato psicofisico, non ci sono le condizioni né per dare né per ricevere sentimenti, anzi ci si sente aggrediti da qualsiasi cosa detta o fatta dall’altro. Pertanto è inutile discutere o cercare di risolvere il dissidio con il partner.
Il distacco fisico è il punto d’inizio per capire dove stiamo andando e cosa sta succedendo veramente: una passeggiata, un fine settimana di trekking, di lettura, c’è chi arriva addirittura anche a separarsi per mesi. Ognuno è com’è, ma bisogna ricordarsi che qualsiasi scelta si faccia deve tenere in considerazione il rispetto per l’altro. “I problemi si risolvono per strada”, mi ha raccontato una volta una persona molto speciale, e io sono assolutamente d’accordo. Un po’ d’aria e di movimento fa sempre bene per chiarirsi le idee.
Questo percorso interiore, più o meno corto, permette di riavvicinarsi a se stessi, di rientrare in contatto con i propri bisogni ed emozioni, quindi di andare a ritroso e far emergere l’evento che ha prodotto la crepa dentro di sé e lavorarci su, con il corpo e con la mente. Da buoni osservatori, vedrete fluttuare tutti i pezzetti di voi stessi e con molte probabilità noterete che le cause di frammentazione sono quasi sempre simili. Et voilà: il leitmotiv vi indicherà la ferità più profonda, quella da curare sopra ogni cosa.
Non è tanto il pensare, quanto invece il sentire, il saper ascoltare il proprio corpo, che spesso dimentichiamo è l’estensione delle nostre emozioni. Ciascuno di noi ha tempi diversi, bisogna concederseli con buon senso e intelligenza. Ad un certo punto i pezzetti del puzzle si ricomporranno e da quel momento in poi si tornerà ad esserci, ad essere presenti.
In conclusione, solo quando siamo completamente presenti con noi stessi, possiamo entrare in contatto con qualcun altro. E’ alla base per sentirsi bene con se stessi, per crescere in maniera sana, per un rapporto sereno e di lunga durata.
Osservare sempre e tanto.
Ascoltare te stesso e il tuo partner.
Chiedere.
Ma soprattutto rischiare, mettersi in gioco, perché se non lo si fa, ci si condanna a non vivere.
Mai mettere freni all’amore… ci si innamora di nuovo anche dopo una crisi.
Fonte e Foto | psicologavillacres, Guide di SuperEva Tantra
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