Individuare i sintomi dell’orzaiolo non è certo difficile, perché purtroppo si tratta di una infezione oculare tanto benigna (non grave), quanto antiestetica. A vedersi, infatti, si presenta come una sorta di rigonfiamento arrossato e rotondeggiante, pieno di materiale purulento, simile ad una piccola cisti. Provoca molto fastidio e notevole imbarazzo, tanto che chi ne sia colpito preferisce (potendo), “seppellirsi” per qualche giorno in casa pur di non farsi vedere con l’occhio tumefatto.

Le cause dell’orzaiolo sono quasi sempre di origine batterica, nella maggior parte dei casi e provocare questa infezione è un germe chiamato stafilococco. Non c’è da preoccuparsi, però, la natura di questo disturbo è benigna, nel senso che guarisce facilmente in pochi giorni, proprio come una comune congiuntivite.

Ma esattamente come quest’ultima, non deve comunque essere trascurato, perché può degenerare in una infiammazione più seria chiamata calazio. Quali sono, esattamente, i sintomi dell’orzaiolo? L’azione dell’agente patogeno produce una infezione a livello di ghiandola sebacea (quelle che troviamo nel bordo delle nostre palpebre, tra le ciglia) che può svilupparsi esternamente (il caso più frequente), o dalla parte interna dell’occhio (più “rognosa”). Inizialmente si manifesta con dolore e tensione sulla palpebra, che inizia a gonfiarsi e ad arrossarsi. Percepiamo la parte anche più calda, sintomo di una infiammazione in atto.

Quando si forma la “pallina” di pus vera a propria, che peraltro possiamo facilmente individuare come una puntina gialla sul bordo della palpebra, il dolore diminuisce. Un semplice orzaiolo esterno si risolve spontaneamente in pochi giorni, ma per accelerare il processo di guarigione sono indicati gli impacchi di camomilla da effettuare sulla parte colpita con del cotone o delle garze sterili. La camomilla ha un effetto lenitivo e antinfiammatorio naturale. Anche erbe come l’acacia (in foglie), il coriandolo, il sambuco (in fiori) hanno proprietà antibatteriche e sono utili per preparare infusi per impacchi da applicare sul nostro orzaiolo per stimolare la fuoriuscita del pus. Altro consiglio, quello di preparare delle garze intrise di acqua calda (il calore è sempre molto benefico in caso di infezioni oculari) e olio d’oliva.

Durante tutta la fase “attiva” dell’infezione dobbiamo curare particolarmente l’igiene, lavandoci accuratamente le mani con il sapone ogni volta che tocchiamo o medichiamo l’occhio. Quando l’orzaiolo si presenta interno, oppure si manifesta molto di frequente, è meglio avvisare l’oculista perché potremmo avere bisogno di pomate antibiotiche per debellare il batterio e prevenire le recidive. Infine, nei casi più seri di orzaiolo interno, potrebbe essere necessario risolvere il problema chirurgicamente, incidendolo per far uscire il pus. Ma non preoccupatevi, nella stragrande maggioranza dei casi l’orzaiolo guarisce da solo senza conseguenze.

Foto| di George Hodan per Publicdomainpictures

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ultimo aggiornamento: 18-03-2013