Durante la gravidanza – spesso anche in previsione di questa – alle donne viene consigliata la folina, un integratore alimentare a base di vitamina B9 (acido folico), una sostanza naturalmente presente in molti alimenti che il nostro corpo, da solo, non riesce a produrre.

I folati sono importanti nell’alimentazione di tutti, grandi e piccini, tuttavia è soprattutto durante la dolce attesa che la vitamina B9 si rivela cruciale, e questo perché una sua eventuale carenza potrebbe nuocere gravemente al bambino in formazione, predisponendolo a malformazioni quando non – soprattutto in fase iniziale di gravidanza – ad un aborto spontaneo.

Ma che tipo di azione svolge la folina nel nostro corpo e in quella del feto in formazione? In generale, la vitamina B9 sovrintende funzioni vitali legate alla moltiplicazione cellulare, quali la formazione dei globuli rossi del sangue, la sintesi delle proteine e del DNA. Come anticipato, il nostro corpo da solo non produce acido folico, ma può tranquillamente colmare il proprio fabbisogno giornaliero (pari a 0,2 mg per una persona adulta in buona salute) semplicemente attraverso un’alimentazione varia ed equilibrata. Tuttavia, in gravidanza il fabbisogno di vitamina B9 raddoppia, motivo per cui solo attraverso la dieta una donna potrebbe non riuscire a colmare la sua quota giornaliera, soprattutto durante il primo trimestre, quando le nausee possono provocare inappetenza. Ecco perché i ginecologi consigliano sempre l’assunzione della folina come integratore alimentare. A cosa serve?

La vitamina B9 nelle quantità ottimali sovrintende il corretto sviluppo del feto soprattutto relativamente al sistema nervoso centrale. Per evitare deficit e malformazioni, così come ritardi nell’accrescimento intrauterino, è perciò vitale che la mamma non sia carente di questa sostanza. Il rischio è che il bebè nasca con malattie congenite molto gravi come la spina bifida, mentre è stato dimostrato che mantenendo buoni i livelli di acido folico nel sangue il rischio di questo tipo di problemi si riduce fino al 70%. Ma la folina fa bene anche alla mamma, rinforza il suo sistema immunitario e la protegge dall’anemia gravidica.

Per quanto riguarda l’assunzione dell’integratore a base di folina, i medici consigliano di cominciare almeno un mese prima del concepimento se si sta cercando una gravidanza – o comunque non appena si abbia la certezza di essere incinta, e proseguire per tutto il primo trimestre con la dose di 0,4 mg giornaliera. Questo perché proprio durante i primi tre mesi si completa la chiusura del tubo neurale, ovvero la struttura da cui si formano il cranio, il cervello e la colonna vertebrale con il midollo spinale del feto. Naturalmente l’alimentazione rimane la fonte ottimale. Perciò, se state pensando di avere un bambino, non fate mancare sulla vostra tavola i cibi ricchi di vitamina B9, tra cui broccoli, vegetali a foglia verde, arance, asparagi, fragole, legumi, uova, cereali integrali, fegato e frattaglie.

Foto| di Petr Kratovchil per Publicdomainpictures

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ultimo aggiornamento: 06-04-2013