Un popolo, e una città, divisi a metà per 28 anni, dal 1961 al 1989. E poi, il crollo di un muro che segnò un’epoca: quel 9 novembre di 25 anni fa il mondo cambiò e a distanza di un quarto di secolo la città di Berlino si prepara a ricordare.
Vi abbiamo anticipato qualche giorno fa di “Lichtgreze”, l’installazione di Christofer e Marc Bauder che illuminerà la notte della libertà, ma sono molti altri gli appuntamenti artistici da non perdere nella capitale tedesca.
Fino al 18 gennaio 2015, presso C/O Berlin(im Amerika-Haus), ad esempio si potrà ammirare la mostra “Ich war verliebt in diese Stadt” di Will McBride: per la prima volta verranno esposte circa 100 fotografie, con una particolare attenzione per quelle scattate a Berlino – città di cui il fotografo si è innamorato, come recita il titolo stesso dell’esposizione – dopo la Seconda Guerra Mondiale. La mostra è stata curata da Felix Hoffmann e C/O Berlin(im Amerika-Haus) si trova in Hardenbergstraße 22-24.
Invece presso il Theaterdiscounter in Klosterstraße 44 sarà in corso ancora per qualche giorno il festival teatrale “MAUERFÄLLE”. In programma ci sono gli spettacoli “1989 [Ghost Exit]”, “The Wall” e, l’8 novembre, “Mau Mau”.
Infine vi segnaliamo Asisi Panometer Berlin (am Checkpoint Charlie) presso il Checkpoint Charlie in Friedrichstrasse 205, uno degli storici punti di passaggio tra Est e Ovest (oggi discutibile attrazione turistica, con tanto di finti soldati in divisa). Questo panorama di Yadegar Asisi della Berlino divisa mostra una visione artisticamente compatta dei giorni della Guerra Fredda. L’artista ha raccontato:
“Negli anni Ottanta ho vissuto nel quartiere di Kreuzberg. Il Panorama raccoglie le mie esperienze e racconta all’osservatore storie ricche di dettagli, e che non sarebbero successe tutte nello stesso momento. Le numerose scene di vita quotidiana nelle immagini presentate dal Panorama mostrano come la popolazione è venuto a patti con la situazione e le circostanze”
La capacità delle persone di adattarsi a una condizione così assurda insomma fu una strategia per la sopravvivenza, e così il Panorama mostra la vita di tutti i giorni, la ‘normalità’ di una città divisa, con il Muro sullo sfondo, in una giornata d’autunno fittizia del 1980.
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