Qualche mese fa la famosa avvocatessa Amal Alamuddin Clooney e il suo studio legale, Doughty Street Chambers, erano stati richiesti dal governo greco come consulenti, per chiedere al British Museum la restituzione del celebri fregi del Partenone, custoditi dal museo inglese da 200 anni.

Ma Alexis Tsipras, il nuovo premier greco, avrebbe deciso di non avvalersi più della collaborazione, pare per (facilmente immaginabili) motivi economici.

Secondo quanto riportato dall’Ansa il nuovo ministro della Cultura, dell’Istruzione e dei culti, Atistides Baltas, avrebbe detto che Atene è alla ricerca di una nuova strategia:

“La nostra campagna proseguirà ma la strategia e il nostro modo di agire possono essere modificati, se necessario. Nelle prossime settimane esamineremo la situazione in dettaglio e se vedremo la necessità di modificarla, lo faremo”

Ci sarebbe però un punto oscuro sulla vicenda: infatti, secondo l’ex ministro della Cultura Constantinos Tasoulas, tra lo studio legale e il governo greco in carica allora non sarebbe mai stato firmato un formale contratto.

Via | Corriere

Atene rivuole i fregi del Partenone: Amal Alamuddin al lavoro in Grecia

C’è una parte dell’Acropoli di Atene che da 200 anni è conservata a migliaia di chilometri di distanza dal suo luogo di origine: si tratta dei fregi del Partenone, custoditi all’interno del British Museum a Londra dal 1803, portati da Lord Thomas Bruce Elgin.

A quei tempi la Grecia, dominio dell’impero ottomano, era nel mirino di Francia e Inghilterra per le sue opere d’arte. Lord Elgin, dal 1799 al 1803, ambasciatore britannico presso il Sultano di Costantinopoli, intraprese un viaggio per acquisire opere d’arte per il proprio governo (e ovviamente per contrastare l’operato dei ‘rivali’ francesi) e nel 1800 si fece rilasciare dalle autorità turche di Atene il permesso di effettuare sopralluoghi sull’Acropoli per effettuare rilievi, disegni e calchi. L’anno successivo ottenne dal Sultano un permesso, poi revocato, che lo autorizzava a prelevare qualsiasi opera la cui asportazione non avesse messo a rischio la struttura su cui si trovava.

Precauzione che, come immaginabile, a quanto pare non venne tenuta in considerazione anche perchè ai tempi l’area era già abbandonata nel degrado: lo scrittore francese Chateaubriand nel suo resoconto di viaggio pubblicato nel 1811 accusò Lord Elgin di aver “devastato il Partenone”, perchè durante le operazioni di smontaggio gli operai danneggiarono anche gravemente le strutture degli edifici. Contro di lui si scagliarono anche alcuni suoi connazionali – e persino Lord Byron – ancora prima che i marmi arrivassero in Inghilterra.

I fregi, che raffigurano la dea Atena, scene della presa di Troia, una Gigantomachia, un’Amazzonomachia e una Centauromachia, sono quindi da tempo al centro di una disputa con il Regno Unito: il governo greco infatti sostiene che sia ora che i preziosi reperti tornino a casa.

A supporto della richiesta è stata arruolata come consulente legale l’avvocatessa Amal Alamuddin, specializzata in Diritto internazionale, Diritto penale e Diritti umani, che negli anni scorsi ha difeso anche Julian Assange.

Della questione aveva parlato all’inizio dell’anno il marito di Amal, l’attore George Clooney, che in occasione della presentazione della pellicola “Monuments Men” durante la 64ma edizione della Berlinale, aveva detto che “restituire i marmi è la cosa giusta da fare”.

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ultimo aggiornamento: 17-02-2015