Arte e cultura
Bambini, ultracorpi & altre storie. Gli anni ’50 di Enrico Baj a Milano
Una mostra alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano (via Vigevano), che va in scena dal 25 settembre al 20 dicembre 2013, porta in primo piano la produzione pittorica di Enrico Baj negli anni ’50.
Bambini, ultracorpi & altre storie è a cura di Flaminio Gualdoni, con la collaborazione della moglie dell’artista, Roberta Cerini Baj e dell’Archivio Enrico Baj. Quadri rari, documenti, manifesti, riviste, fotografie, per restituire il fervore della Milano del dopoguerra e di un artista sui generis, al centro di dinamiche culturali di rilievo internazionale.
Nel dopoguerra Enrico Baj si dimostra un fervido prosecutore dell’impronta libertaria lasciata nel ‘recinto artistico’ dai movimenti dada e surrealista. Vicino al pensiero anarchico, ma allo stesso tempo laureato in Giurisprudenza, Baj esordisce a 27 anni (1951) con i suoi quadri informali in una personale alla Galleria San Fedele di Milano. Partendo dall’Italia e approdando a Bruxellse, dà poi vita insieme a Sergio Dangelo al Movimento Arte Nucleare, con l’intento di abbattere tutti gli -ismi, combattere la cristallizzazione dello stile nella ‘maniera’ e difendere l’unicità e l’irripetibilità del gesto artistico e dell’opera d’arte che ne scaturisce. Di questo periodo la mostra di Milano presenta Bum-Manifesto Nucleare del 1952 e proprio il Manifeste de la peinture nucléaire del 1952.
Nel 1953 è la volta del Mouvement International pour un Bauhaus Imaginistes, che vede Baj a fianco di artisti del calibro di Asger Jorn, Édouard Jaguer, E.L.T. Mesens, Raoul Hausmann e nel 1955 della rivista Il Gesto.
Un percorso in salita contro le retoriche dell’informale che lo conduce, alla fine del decennio, a pubblicare il manifesto Contro lo stile (1958), sempre insieme a Dangelo, con l’appoggio di Yves Klein, Piero Manzoni e gli stessi Arnaldo e Gio’ Pomodoro.
Enrico Baj – Fondazione Pomodoro – Milano