Nuovo governo, nuove iniziative per il settore dei Beni Culturali; il ministero “cenerentola” intende mettersi al passo con l’Europa incentivando turismo e offerte culturali. E le notizie che questi ultimi giorni sono arrivate hanno fatto ben sperare. Come fare, però, se una parte del nostro patrimonio subisce l’incuria umana o i danni ambientali? Il ministro Dario Franceschini, mosso dall’urgenza della salvaguardia di alcuni siti italiani, dimostra di puntare molto al loro rilancio attraverso le capacità dei giovani. Giovani e musei ma anche giovani e formazione sono stati gli obiettivi su cui il ministro ha canalizzato i propri sforzi. La nuova proposta, il cui bando sarà disponibile sul sito del Mibact, è quella di stanziare 1 milione di euro per l’avvio di 150 tirocini di 6 mesi ciascuno, per giovani fino a 29 anni.

I candidati saranno selezionati con un colloquio e scelti in base alla eccellenza dei curricula: più punti per chi ha dottorato e riconoscimenti nell’ambito di competenza. I progetti che i giovani seguiranno con uno stipendio di 1000 euro lordi, rientrano nelle emergenze dei beni culturali:
50 per il Grande Progetto Pompei
20 per la valorizzazione delle residenze borboniche a partire dalla Reggia di Caserta
15 per le aree colpite dal sisma dell’Abruzzo ed il centro storico de L’Aquila;
15 per le aree colpite dal sisma dell’Emilia Romagna;
50 per gli archivi di stato e le biblioteche nazionali di Roma e Firenze dove è urgente avviare progetti formativi anche a seguito della recente direttiva che declassifica gli atti delle stragi di stato.

Tra le lauree richieste ai candidati anche le così dette deboli e altre di ambito economico-gestionale e ingegneristico: Archeologia, Architettura, Archivistica, biblioteconomia, Beni culturali, Economia e gestione dei beni culturali, Geologia, Ingegneria ambientale, Ingegneria civile, Ingegneria informatica, Scienza e tecnologia per i beni culturali, Scienze forestali e ambientali, Scienza della comunicazione, Storia dell’arte, Tecnologia per la conservazione e il restauro dei beni culturali, Altre discipline, se in possesso di diploma delle scuole di alta formazione e di studio che operano presso l’Istituto superiore per la conservazione e il restauro, l’Opificio delle pietre dure, l’Istituto centrale per la patologia del libro, la Scuola di specializzazione beni archivistici e librari, la Scuola di archivistica.

Se come il ministro Dario Franceschini ha affermato in un’intervista, in Italia di turismo/cultura tutti parlano ma nessuno ha mai creduto, ci sarebbe da aggiungere che la nostra politica sembra non credere al fatidico passo sul lavoro. Il tirocinio per giovani di 29 anni, alcuni laureati da cinque, che dopo i formativi sei mesi rischiano di ritrovarsi senza prospettive di inserimento al lavoro per la solita insufficienza di fondi, è poca cosa. E se la formazione nel settore cultura è l’unica garanzia possibile, da una parte ci sembra doveroso riconoscere l’opportunità di toccare con mano un patrimonio statale altrimenti inaccessibile, dall’altra non può che essere vista come un limite. Il limite sta nella parola occupazione così lontana da tirocinio, l’unica capace di creare una relazione continuativa tra cittadino e territorio, per una piena consapevolezza dei bisogni e delle necessità reali del Paese.

Foto| loschermo Fb Dario Franceschini

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 22-06-2014