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Bridget Jones’s Baby film 2016: lo speciale costumi e la recensione
La single più simpatica del cinema sta per tornare, Bridget Jones è pronta a conquistare nuovamente i cuori femminili nel terzo capitolo cinematografico, Bridget Jones’s Baby. Su Style & Fashion la recensione (no spoiler) del film e lo speciale costumi.
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La single più simpatica del cinema sta per tornare, Bridget Jones è pronta a conquistare nuovamente i cuori femminili nel terzo capitolo cinematografico, Bridget Jones’s Baby, atteso nelle sale italiane domani 22 settembre.
Torna la donna che, a dispetto della sua indipendenza, non ha paura di mostrare i suoi difetti e le sue insicurezze. Bridget Jones: l’eterna ottimista, capace di trovare sempre il lato ironico delle avversità, ma al tempo stesso tenace e determinata. E’ talmente imperfetta ed umana, simpatica e pasticciona, che è praticamente impossibile non amarla.
Il film ci mostra Bridget alla soglia dei 43, irrimediabilmente e nuovamente single, che in un crescendo di situazioni totalmente impreviste, riesce non solo nuovamente a stupirci, ma a farci ridere di gusto con nuovi colpi di scena e sorprese. Il film è un crescendo ironico e coinvolgente, impossibile insomma non identificarsi con i suoi travagli ed ammirare Bridget affrontare tutto con il suo stile inimitabile ed un dolcissimo sorriso sulle labbra.
E senza svelarvi le nuove situazioni assurde che si troverà ad affrontare, vi basti sapere solo che Bridget scopre di essere incinta, ma che non è certa dell’identità del padre. Il dubbio riguarda il suo storico grande amore Mr. Darcy (Colin Firth) e un nuovo amore Jack (interpretato dall’affascinante Patrick Dempsey). Una menzione speciale va a Emma Thompson, la dottoressa di Bridget, che regala chicche uniche e allo storico cast dei film che torna più dolce ed ironico che mai, e ai nuovi giovani amici di Bridget che regalano non solo freschezza e giovinezza, ma tantissime nuove risate.
SPECIALE COSTUMI
Il costumista Steven Noble ha già collaborato con Renée Zellweger e la Maguire ne Il Diario di Bridget Jones come assistente costumista. Avendo contribuito a creare il look originale sullo schermo, torna nuovamente a vestire una Bridget più matura. Ormai sulla quarantina, Bridget è più magra, è una donna in carriera ed è più ricca – e tutto si riflette sul suo aspetto.
“Ho iniziato seguendo una linea temporale di entrambi i film. Abbiamo messo i look iconici di Bridget dei due film precedenti a confronto su uno storyboard; così facendo ho tracciato l’essenza del personaggio”, dice il costumista. “Abbiamo quindi pensato di renderla più chic, con dei perfetti abbinamenti, anche se, con il progredire della storia, perde un po’ di eleganza”.
Sulla base delle tonalità di colori del primo capitolo, in particolare il bordeaux abbinato al rosa pastello, Noble ha voluto dare un senso di continuità e progressione, per colmare il divario tra la Bridget più giovane e quella più matura. Allo stesso modo, ha portato nel 2016 alcuni capi originali. “Ha ancora un paio di vecchi capi nel suo guardaroba. La maglia bordata di merletto di Jigsaw, ed il cardigan di Brora sono ancora dei pezzi forti dell’armadio di Bridget.”
Il vestiario di Bridget è composto da tre pezzi-chiave: gonne corte, stivali col tacco e collant, ma è il suo abbinamento di capi di Weisel, Jimmy Choo, Jigsaw, Brora e H & M che la fa sembrare più eclettica. “L’abito che simboleggia Bridget è una gonna di velluto a coste nere con una camicetta di Nina Ricci dipinta a mano – o una gonnellina grigia con un top ed un cardigan rosa. Non appena Renée indossa qualcosa, entra nel mondo di Bridget. E’ per i suoi manierismi, le sue movenze, il suo linguaggio del corpo“.
Si potrebbe pensare che Bridget sia un’esperta di moda, elegante e capace di creare il look adatto ad ogni circostanza, ma non è così. Per rimanere fedeli all’essenza del suo personaggio, Noble ha aggiunto o ha penalizzato in modo sottile il suo aspetto con delle piccole modifiche. “Vuole far emergere la sua femminilità ed esprimere la sua solarità, ma lo fa sempre in modo inadeguato“, spiega Nobile. “Magari abbina delle scarpe sbagliate, o indossa una camicetta leggermente trasparente, o una gonna nel verso sbagliato, o addirittura dei collant con una scarpa aperta in punta“.
Con più di 60 cambi di costume, che coprono un periodo di tempo di diciotto mesi, dall’essere una donna in carriera a mamma in dolce attesa, sono molti gli abiti che Noble ed il suo team hanno dovuto creare per Bridget, ma tra tutti i capi chiave che definiscono Bridget i principali sono l’abito che indossa in apertura del film, che è l’abito del memoriale in pizzo. Bridget appare per la prima volta dopo tutti questi anni, e malgrado sia in un abito bellissimo, è un po’ inappropriato perché troppo scollato per l’occasione. Poi, c’è l’abito del battesimo, ispirato agli anni ‘30 / ’40” e poi c’è l’abito da sposa, semplice, iconico e senza tempo. E’ l’unica scena in tutto il film in cui Bridget appare pettinata, truccata, con il vestito e gli accessori giusti, ed è semplicemente perfetta.
Noble ha collaborato con il suo amico di lunga data e costumista Giles Deacon per creare questo splendido abito. Attingendo dagli abiti da sposa di Julie Andrews nel ritratto di Maria von Trapp e Grace Kelly, l’abito è realizzato in raso di seta duchesse, tessuto scelto per la sua eleganza ed i suoi giochi di luce. Insieme ad un matrimonio c’è sempre un anello, e per Bridget, la squadra ha optato per il Tiffany setting (con sei punte ed un diamante innalzato, progettato per massimizzare lo splendore naturale della pietra). L’anello di Tiffany è originale, e vale 55,000 sterline, ed è abbinato alla collana con il cuore di Tiffany che Bridget indossa da sempre.
“La collana col ciondolo a cuore di Tiffany era presente nel primo film, e anche nel secondo”, afferma Noble. “E’ un pezzo senza tempo, modello Paloma Picasso, probabilmente un dono per il suo 18° compleanno da parte della mamma e del papà. E’ un particolare distintivo di Bridget, che Renée era fermamente convinta dovesse indossare”.
Quindici anni dopo anche lo stile di Mark, come quello di Bridget, è diventato più raffinato. I completi larghi degli anni ’90 hanno lasciato il posto ad abiti più aderenti. Prima Mark era firmato Burberry, ora è in Tom Ford e Gieves & Hawkes. In breve, Noble ha voluto dare più sex appeal all’uomo che quest’anno è stato votato ‘il più sexy del mondo’ dal pubblico britannico. Il mondo di Mark è ovviamente più conservatore di quello Bridget, ed i costumi giocano un ruolo importante nella definizione di tale contrasto. “Il suo mondo dà sicurezza, è più stereotipato”, dice Noble, “e tutto ciò viene trasmesso da un aspetto elegante e curato nei minimi dettagli: dal taglio del vestito, agli accessori”.
Al contrario, l’aspetto di Jack non appartiene né al mondo di Bridget né a quello di Mark. Più di qualsiasi altro personaggio, di conseguenza, la personalità di Jack traspare dai suoi costumi. “Patrick ha optato per un aspetto più anglicizzato per Jack “, dice Noble. “C’è un po’ di Paul Smith, Private White, Folk, Sunspel – un abbigliamento inglese bello, e ben fatto. Jack e Mark indossano capi simili, ma abbinati in modo diverso. Jack indossa due pezzi con i jeans, piuttosto che un completo a tre pezzi; può indossare la giacca e il gilet con una T-shirt”.
Per creare il look di Jack, Noble ha fatto riferimento al mondo interattivo in stile americano, con influenze alla Hoxton e Shoreditch. “Jack è il classico ‘lumbersexual’ urbano, un professionista alla moda, con la barba, e che indossa camicie a quadri“, ride Noble. “Lui viene da quel mondo, ma gli abbiamo dato un aspetto più classico con dei toni di colore più tenui, che fanno sembrare i capi più costosi, e ben abbinati.”
Non vi resta altro da fare che … andare al cinema, Bridget Jones è tornata!
credit images by Press Office – Universal Pictures – photo by Giles Keyte