Lifestyle
Chanel collezione primavera estate 2017: il Data Center secondo Karl Lagerfeld, guest Lily-Rose Depp, Courtney Love e Usher
E’ il futuro della rete, i cavi multicolori, internet, il Data Center, la scenografia della sfilata di Chanel alla Parigi Fashion Week, in passerella la collezione primavera estate 2017, disegnata da Karl Lagerfeld. Special guest nel front row della sfilata: Courtney Love con la figlia Frances Bean Cobain, Carla Bruni Sarkozy, Ines de la Fressange, Usher, Lily-Rose Depp. Guarda tutte le immagini del fashion show su Style & Fashion

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E’ il futuro della rete, i cavi multicolori, internet, il Data Center, la scenografia della sfilata di Chanel alla Parigi Fashion Week, in passerella la collezione primavera estate 2017, disegnata da Karl Lagerfeld. A sfilare un concentrato di top model: Arizona Muse, Soo Joo Park, Lindsey Wixson, Binx Walton, Molly Blair, Marjan Jonkman, Taylor Hill. Special guest nel front row della sfilata: Araya A. Hargate, Soko, Courtney Love con la figlia Frances Bean Cobain, Carla Bruni Sarkozy, Ines de la Fressange, Anna Mouglalis, Usher, Lily-Rose Depp, volto della nuova fragranza della Maison il profumo N°5 L’EAU, Gaspard Ulliel, Alessandra Mastronardi.
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E’ il vortice digitale a ispirare karl Lagerfeld e il suo universo fatto di fili intricati e cavi, sfila così un abito classico di Chanel, quello tanto amato da Jackie Kennedy, in versione bianca e nera, con le modelle trasformate in bit o robot, con un’inquietante maschera sulla testa. Ed è subito un susseguirsi di abiti e giacche con le stampe multicolor d’ispirazione digitale. Non mancano poi total look bianchi e neri, ma su tutti i look (o quasi) Karl Lagerfeld abbina i berretti da baseball rivisitati in chiave grunge.
Il color pop pastello si alterna nelle gonne, in abiti lingerie sovrapposti a gonne dagli spacchi importanti, mentre la luce asettica inonda di purezza i vestiti sartoriali bianchi, i cappotti con fiori applicati, le bordure in pizzo delle famose gonne di tweed. Una collezione fresca, che gioca con le stampe, i colori e un’eclettismo che sembra ribadire il valore del reale sul digitale.
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