Forse il cocktail più famoso tra tutti quelli a base di Gin è il Martini Dry, che -vuole la leggenda- pare sia stato inventato da un barista italiano con lo stesso nome, nella New York anni ’70 nientemeno che per John D. Rockefeller; ma il Gin si beve anche da solo, e in questo caso vale la pena affidarsi alle versioni più ricercate che sono a base di una moltitudine di bacche ed erbe (oltre al Ginepro che da’ il nome al distillato) e per questo prendono il nome di botanicals.

Tra le marche a cui fare riferimento c’è sicuramente Hayman, che propone la miscela Old Tom, creata intorno al 1880 e leggermente più dolce e intensa delle altre varietà; come scrivono sul sito, questo blend è ideale per i cocktail Martinez, Tom Collins e Ramos Gin Fizz. Altro brand da degustare è il classico Bombay Sapphire, che tra le sue erbe e spezie contiene anche liquerizia, coriandolo e mandorle; e poi il Fifty Pounds (nell’immagine), che include nel suo blend anche santoreggia e scorze di arancio e limone. Creato nel 1736, è uno dei Gin più raffinati; viene distillato in botti molto piccole rispetto alla norma che ne determinano una produzione esclusiva e limitata, e perchè sia chiaro che qui la qualità è al top, anche il design della sua bottiglia è curatissimo. Ispirato alle prime bottiglie di Gin, nere e allungate, ognuna riporta la numerazione della botte di fermentazione e l’anno in cui è avvenuta la distillazione.

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ultimo aggiornamento: 22-03-2013