Frida Kahlo ha conquistato proprio tutti. Sarà per la visceralità delle sue opere, sarà perchè in ogni suo dipinto si raccolgono le “emozioni senza filtro” della sua anima. Con la sincerità estetica e spirituale che si percepisce dalle opere possiamo conoscere la sua biografia, solo osservandole. Più difficile comprendere i significati dei simboli dei miti messicani che evoca.
Frida Kahlo, nata a Città del Messico nel 1907, fino alla morte avvenuta nel 1954 ragiona sulle grandi tematiche esistenziali, partendo da se stessa. Scopriamo le evoluzioni della sua arte nella visione di un’artista che non si è mai lasciata andare alle convenzioni.

L’incidente (riproduzione di un ex voto), 1925

Ci fu un episodio su tutti che determinò la vita di Frida Kahlo: l’incidente in autobus a soli 18 anni. Nell’opera la Kahlo riprende lo stile popolare dei tipici ex voto messicani usati per scongiurare la guarigione, o ricordare l’evento. Costretta a stare molto tempo in ospedale per 30 operazioni chirurgiche, il fisico dell’artista fu provato tutta la vita da dolori e difficoltà, dal busto per la spina dorsale e da uno choc emotivo. Per il lungo tempo passato sul letto, la Kahlo dà il via alla serie degli Autoritratti, alle letture comuniste e all’elaborazione di un dolore che riproporrà anche nei dipinti futuri come ne La Colonna Rotta del 1944.

Eravamo saliti da poco sull?autobus quando ci fu lo scontro. Prima avevamo preso un
altro autobus, solo che io avevo perso un ombrellino. Scendemmo a cercarlo e fu così che
salimmo su quell?autobus che mi rovinò

(Diari, Frida Kahlo)

Autoritratto come Tehuana, (o Diego nei miei pensieri), 1943

Nel 1929 Frida Kahlo sposa Diego Rivera. Lui è un artista affermato, rappresentante del movimento muralista messicano. Sa bene che la vita vicino a lui non sarà semplice: con fama di grande amatore, Diego Rivera era già al terzo matrimonio, quando conosce Frida. Ma Rivera sposa quella fragile colomba molto più giovane di lui, incontrata durante la realizzazione del murales Creazione nel ’23. Intanto il talento di Frida Kahlo è in ascesa e si accompagna alle sofferenze sentimentali della vita coniugale con Diego, fatta di tradimenti, ma anche di cieco amore. Nell’ Autoritratto del 1943 Frida è vestita con il copricapo tradizionale in merletto delle donne messicane di Tehuantepec, società matriarcale famosa per saper prendere poco sul serio gli uomini. Frida per compiacere Diego usava vestirsi con questo abito tradizionale. Non è da escludere che con il terzo occhio che riflette il viso di Diego Rivera, l’artista non abbia voluto schernirsi giocosamente di lui.

Io ti consegno il mio universo

(Diari, F.K)

Autoritratto al confine fra il Messico e gli Stati Uniti d’America, 1932

La prima volta che Frida Kahlo varcò i confini messicani fu con Diego Rivera nel 1932 quando fu chiamato a realizzare all’Institute of Arts di Detroit i murales sull’industria e sulle macchine. Frida Kahlo lo seguì in questo sorprendente viaggio, coinvolgendosi nella passione per le automobili del marito e dipingendo per passare il tempo. Autoritratto al confine tra Messico e Stati Uniti sottolinea l’impressione dell’artista a contatto con due politiche economiche così differenti. Qualche anno dopo, l’immagine dell’artista catturò l’attenzione della stampa americana, non abituata al radicale tradizionalismo di Frida Kahlo. Ci sono delle meravigliose fotografie su Frida a Detroit che sottolineano bene il contrasto tra l’indutrializzazione della grande città americana e la sua immagine fuori dal tempo. A Detroit rimarrà incinta, ma perderà il bambino. Torbnerà in America con Diego nel 1933 dove verrà a contatto con l’arte europea.

Il letto volante, 1932

Ancora forti i danni dell’incidente in autobus sul suo fisico, Frida Kahlo perse il bambino che aspettava da Diego Rivera. Rimase profodamente scossa e subentrò un periodo di solitudine e cambiamento artistico. I suoi dipinti si liberano da ogni tenerezza e danno risalto alle reazioni del corpo e della mente di fronte al dolore. Attraverso uno stile metafisico, il dipinto de Il Letto Volante rappresenta lei nel letto d’ospedale, attorniata da immagini-simbolo del suo dolore: il bambino perduto, le sue ossa e il suo apparato riproduttivo, la lumaca simbolo di concepimento, un macchinario d’ospedale e l’orchidea donata da Rivera. Tutti questi elementi sono legati a lei da cordoni ombelicali che la ancorano al letto senza lasciarle scampo. Sullo sfondo Detroit.

Il dolore non è parte della vita, può diventare la vita stessa

(Diari. F.K)

Ciò che l’acqua mi ha dato, 1938

La città metropolitana di New York affascina Frida Kahlo e i cinema e i musei danno un nuovo slancio alla sua arte, anche se non si esime dal criticare la vita frivola dei ricchi mercanti d’arte e dei promotori. Al Metropolitan Museum e al Moma, conosce le opere degli artisti più importanti del secolo: Dalì e i surrealisti, Duchamp, ma anche di artisti del passato come El Greco. L’esperienza a New York, si concluse all’improvviso per la piega politica che avevano preso i murales di Diego Rivera e lasciando a Frida Kahlo una nuova disillusione nei confronti del marito, troppo ambizioso, ma anche apportando novità nel suo stile. Quando Breton nel ’37 in Messico, vide per la prima volta i quadri di Frida Kahlo, vi riconobbe un surrealismo personale ed unico. Ciò che l’acqua mi ha dato è il più surrealista dei suoi quadri in cui si mescolano ironia e humor, inconscio e crudeltà, in cui evoca con gli oggetti che galleggiano sui suoi piedi, gli episodi più cruenti della sua vita. L’atmosfera è sospesa, i colori freddi e i dettagli sono un chiaro riferimento alla meticolosa ricerca di realtà di Salvador Dalì. E’ l’inizio di una serie di mostre in Europa e del suo successo.
Che farei io senza l’assurdo! dirà Frida, pur non ritenendosi mai una surrealista.

Ho provato ad affogare i miei dolori, ma hanno imparato a nuotare.

(Diari, F.K)

L’anno dopo Frida all’apice del suo successo, divorzia con Rivera. Ma non sarà la fine del loro amore.

Moses o Nucleo Solare, 1945

Il dipinto, Nucleo Solare, nato per illustrare un libro di Freud, riprende la tematica e lo stile muralista della Creazione di Diego Rivera, proprio quella del primo loro incontro. Al centro il feto di un bambino, al di sotto un bambino abbandonato nelle acque come Mosè, nato sotto la spinta di un grande sole, simbolo di vita. Il terzo occhio, portatore di saggezza, monitora la creazione, attorniato da personaggi che abbracciano la morte: uno scheletro su fondo nero. Tre mesi per completare questo quadro grazie al quale Frida ha vinto il premio Educación Publica en Pintura y Dibujo.

Il corpo è il tempio dell’anima. Il volto è il tempio del corpo. E quando il corpo si spezza, l’anima non ha altro sacrario che il volto.

(Diari, F.K)

Autoritratto con Stalin, 1954

Al di là del suo rinnovato interesse per la politica già negli anni ’40 (all’apice del successo aumenta ) e la vicinanza al comunismo, l’ultima fase dell’arte di Frida Kahlo è caratterizzata da una libertà artistica diversa dai primi anni. L’iconografia, la scelta dei colori, la pennellata cambiano e sembrano riflettere la disperazione degli ultimi suoi anni tra operazioni e dipendenza da alcol. La forma si disfa, i dipinti diventano più materici e con un disegno quasi assente. Lo stesso anno dell’autoritratto di Stalin, Frida Kahlo muore di polmonite lasciando un segno indelebile nella cultura popolare messicana.

Spero che l?uscita sia gioiosa e spero di non tornare mai più.

Foto| sotfrevolution

Frida Kahlo vita e opere

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ultimo aggiornamento: 06-10-2014