Nell’atmosfera particolarissima della Cattedrale sarà possibile immergersi nel magnifico pavimento istoriato e, cosa ancora più eccezionale, tali visite potranno essere effettuate anche in notturna (con percorsi organizzati tutti i sabati dal 24 agosto al 26 ottobre 2013, dalle 20 alle 24) per incantare i curiosi dal 18 agosto al 27 ottobre 2013. Dopo la recente “notte di Caravaggio”, continuano gli eventi al Duomo di Siena di Siena, che ormai “scopre” il suo straordinario pavimento a commesso marmoreo, prezioso tappeto solitamente in parte nascosto per proteggerlo dal calpestio dei visitatori e dei numerosi fedeli che ogni giorno accedono al luogo sacro.
Quello che è stato definito dal Vasari: “più bello…, grande e magnifico”, che mai fosse stato fatto, è in realtà il risultato di un complesso programma iconografico realizzato a partire dal Trecento fino all’Ottocento.

La tecnica utilizzata è quella del graffito e del commesso con marmi di provenienza locale. I cartoni preparatori per le cinquantasei tarsie furono disegnati da importanti artisti, quasi tutti “senesi”, fra cui il Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi, oltre che da pittori “forestieri” come l’umbro Pinturicchio, autore, nel 1505, del celebre riquadro con il Monte della Sapienza, raffigurazione simbolica della via verso la Virtù come raggiungimento della serenità interiore.
Nelle tre navate l’itinerario si snoda attraverso temi dell’antichità classica e pagana: la Lupa che allatta Romolo e Remo, l’egiziano Ermete Trismegisto, le dieci Sibille, i filosofi Socrate, Cratete, Aristotele e Seneca. Nel transetto e nel coro si narra invece la storia del popolo ebraico, le vicende della salvezza compiuta e realizzata dalla figura del Cristo, costantemente evocato e mai rappresentato nel pavimento, ma presente sull’altare, verso cui converge l’itinerario artistico e religioso.

Con la possibilità di ammirare anche la parte disegnata da Domenico Beccafumi con magnifici chiaroscuri, ma anche gli affreschi dell’abside e gli angeli in bronzo addossati ai pilastri vicino all’altare di Domenico Beccafumi, “deambulare” intorno al coro e all’abside ove si conservano le tarsie lignee di Fra Giovanni da Verona, raffigurazioni di vedute urbane, paesaggi e nature morte, costituite da vari oggetti disposti sugli scaffali degli armadi: suppellettili liturgiche, strumenti musicali, poliedri sfaccettati, teschi e clessidre simboli della vanità delle glorie terrene, “La Porta del Cielo” in apertura straordinaria e i sottotetti della Cattedrale, in cui per secoli nessuno è potuto accedere, ad eccezione delle maestranze addetti ai lavori.

Una visita da effettuare eventualmente con una “guida nella guida”, quella del nuovo catalogo relativo alla scopertura del Pavimento della Cattedrale e alla Porta del cielo, intitolato “Virginis Templum” e pubblicato in cinque lingue a cura di Marilena Caciorgna.

Via | civita.it

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ultimo aggiornamento: 14-07-2013