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Saint-Donatien-et-Saint-Rogatien è la basilica simbolo di Nantes, a ovest della Francia. Alle ore 10.30 del 15 giugno, probabilmente causato da una cattiva gestione dei lavori di ristrutturazione del tetto, è divampato un incendio che l’ha completamente distrutto. Il sollievo di non aver causato danni umani, si contrappone all’inadeguatezza umana che ancora una volta ha messo a rischio uno dei capolavori dell’arte neogotica francese, dedicata ai due fratelli Donatien e Rogatien, martiri cristiani del 304 d. C.

La basilica ha una storia “stratificata”. La facciata neogotica che vediamo oggi è lo strato più recente che risale al 1870, ma dalla doppia anima: cristiana e pagana. La tradizione vuole che la prima basilica dedicata ai “figli di Nantes” sia sorta sui resti dell’antica villa gallo-romana di loro proprietà. Qui vicino fu scoperto il primo cimitero cristiano e l’antica cappella di Santo Stefano del VI secolo. I resti dei due santi oggi sono conservati nella basilica, che è la terza costruzione dopo l’edificio costruito nel 490 e nel 980. Sconsacrata per diventare ospedale durante la Rivoluzione francese, nell’800 tornò ad essere un edificio di culto.

La nuova costruzione del XIX secolo si deve all’architetto Emile Perrin, fratello di un sacerdote che la progettò in stile neogotico, in voga in quegli anni. La moda del revival architettonico nell’800, in pieno romanticismo, rispondeva all’esigenza dei popoli europei di identificazione nazionale, con risvolti morali, etici ed estetici. Forte dei tanti esempi gotici la Francia vide esplodere cattedrali imponenti come quella di Saint-Donatien-et-Saint-Rogatien, con le torri della facciata di 44 metri, tre portoni strombati e le numerose sculture, che ne fanno uno degli esempi più rappresentativi dell’architettura francese.

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ultimo aggiornamento: 16-06-2015