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Ha sfilato sulle passerelle della New York Fashion Week la collezione autunno inverno 2016 2017 di Lacoste, che guarda al patrimonio della maison per le tute affusolate e aerodinamiche create alla fine degli anni ‘60 per la nazionale francese di sci. Questi capi ora ispirano la nuova collezione proiettata nell’universo retro-futuristico di una stazione sciistica dall’eleganza ovattata.

Propositi espressi attraverso una grafica dinamica, fasce di rinforzo anatomiche e pubblicità originali degli anni ‘70: «100% CROCO», «CROCODILE» o «CROCODELLE» fanno bella mostra di sé sui pullover. Ricami sotto forma di disegni pixelati di abeti e sciatori, ispirati ai videogiochi anni ‘80, scivolano su un abito poncho o i pantaloni della tuta. Materiale caldo, il legno è evocato grazie a una stampa «finto legno» e sul set della sfilata dove troneggia un capanno avanguardista, che richiama il lavoro poetico dei fratelli Bouroullec.

Destreggiandosi in un andirivieni di codici e confondendo abilmente le tracce, Felipe Oliveira Baptista ridà vita allo stile LACOSTE. L’ambiente «Chalet» è degno di un film di James Bond: i leggings in jersey di velluto e le gonne da jogging lunghe fino al pavimento si portano con scarpe derby d’ispirazione maschile.

Omaggio a «Bella di giorno», un completo estremamente femminile, composto da polo e gonna svasata in PVC su alti stivali di pelle con tacco in legno. Viste le temperature, queste silhouette eleganti si coprono di cappotti e giacconi dai volumi generosi, genere cosmonauta, che strizzano l’occhio agli abiti da lavoro.

Le tonalità neutre dell’acciaio, della terra e del legno vengono ravvivate da sprazzi di rosa, rosso, senape e
arancio antico. Il mix di materiali è inebriante e sbalorditivo, come le toppe in vinile che rumoreggiano sul retro di un capo in montone. La brillantezza del velluto o del nylon si oppone alla rusticità della lana vergine felpata.

Felipe Oliveira Baptista, attraverso un gioco di decostruzione/costruzione, confeziona stagione dopo stagione dei capi funzionali, comodi e modulabili. Gli abiti si indossano e si tolgono molto rapidamente, come la gonna da jogging elasticizzata in velluto ovattato. Gli accessori sono ibridi o integrati. Muffole nascoste spuntano dalla manica di una giacca e i cappucci sono celati all’interno di una sciarpa. I vestiti diventano rifugio, un guscio protettivo. Giacche e cappotti imbottiti, effetto “piumone”, nei quali ci si acciambella, abiti-tenda che si aprono con zip. Per un doppio o triplo uso. Due zip ad angolo retto permettono a piumini e cappotti in montone di aprirsi
in modo teatrale o di separarsi in due.

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ultimo aggiornamento: 15-02-2016