ARTPOP è l’ultimo lavoro musicale della irriverente e provocatoria Lady Gaga, icona della musica pop contemporanea, senza bisogno di presentazioni. In uscita da qui a neanche un mese in cover dell’attesissimo disco di inediti della popstar di fama internazionale fa capolino un’opera plastica firmata niente meno che dall’artista americano Jeff Koons, il re dello stile kitsch della nostra era. Jeff Koons vanta nel suo curriculum artistico già numerose fruttuose collaborazioni creative che spaziano dall’arte alla moda, fino a terminare in questo lavoro di gran effetto per Lady Germanotta.

Uno dei principi dell’arte contemporanea americana incontra così la regina indiscussa del pop più attuale. Un matrimonio artistico affascinante, di cui ci sono giunte molte intriganti anticipazioni grazie alla costante presenza social della diva, che non perde occasione per aggiornare i suoi fedeli monsters. E finalmente, pochi giorni fa, la cover è stata svelata al grande pubblico internazionale.

In copertina di Artpop troviamo un importante riferimento artistico per pose della Lady Gaga formato scultura by Jeff Koons e per ambientazioni dello sfondo, ad un’altra donna che non ha bisogno di essere presentata al mondo: la Venere botticelliana.

La cantante immortalata nella cover nella scultura si mostra nuda, con le mani che coprono il seno, una parrucca bionda e una sfera blu, una delle firme più famose dell’artista statunitense, a coprire le parti intime. Nel background della cover spiccano i ritagli dell’emblematica tela La Nascita di Venere di Sandro Botticelli, e in bianco e nero, dell’opera d’arte Apollo e Dafne dell’artista Gian Lorenzo Bernini. Il Rinascimento italiano nella sua più elevata espressione artistica.

Chi è Jeff Koons

Come recita la copertina nella foto qui sopra, alla domanda chi è Jeff Koons risponderei con il titolo strillo di questo noto magazine made in USA: Jeff Koons è probabilmente l’artista americano più di successo dopo Warhol. Koons nasce a York il 21 gennaio 1955. Artista poliedrico, dissacrante, ama giocare e soprendere, sperimentare e lasciare il pubblico senza parole, tramite l’esplorazione di diverse forme d’arte, dalla scultura alla pittura, ai supporti più all’avanguardia.

Le sue opere plastiche sfoggiano spesso e volentieri dimensioni macrosize, e appaiono nei punti dove meno te le aspetti in città di tutto il mondo. I lavori di Koons si ispirano principalmente a quello che è stato negli anni definito lo stile Kitsch . Facciamo una parentesi brevissima sul termine kitsch , impiegato alla sua nascita per definire oggetti di pessimo gusto, nelle decadi seguenti il termine si è sviluppato in modo molto complesso, artisticamente si riferisce in linea generale a:

[..] tipi di arte sentimentali, svenevoli e patetici; il termine può comunque essere utilizzato per descrivere un oggetto artistico che presenta una qualsiasi mancanza: una delle caratteristiche di questo tipo di arte consiste, infatti, nel tendere ad essere una imitazione sentimentale superficiale e teatrale. Si sottolinea spesso la mancanza, negli oggetti chiamati kitsch, del senso di creatività ed originalità propri dell’autentica arte. Una definizione generica adottata nell’architettura e nel design indica come kitsch qualsiasi oggetto la cui forma non derivi dalla funzione.

Ma non solo, Koons grazie alla sua versatilità e immensa creatività è diventato negli anni lui stesso un’icona neo-pop, un personaggio emblematico che descrive perfettamente e in chiave leggera e autoironica la moderna American way of life. Un artista che sa imprigionare lo spirito della sua epoca, e proprio per questo vanta una serie infinita di collaborazioni creative con nomi altisonanti della moda, della pubblicità, e ora anche della musica.

La Nascita di Venere di Sandro Botticelli

La Nascita di Venere è l’opera d’arte più famosa al mondo del Quattrocento italiano, un capolavoro assoluto del Rinascimento fiorentino, preziosamente custodito oggigiorno nelle sale della Galleria degli Uffizi a Firenze, al lato della Primavera. La tela a tempera su supporto di lino vanta imponenti dimensioni (172 cm × 278 cm). Sandro Botticelli ha dato vita ad uno dei tesori assoluti del Rinascimento tra il 1482-1485 (circa).

Ideale universale di bellezza femminile, la Venere è diventata il simbolo dell’arte fiorentina rinascimentale nel mondo, e il canone più perfetto di estetica di donna. L’opera d’arte, una delle più suggestive firmate dal Botticelli, è ricca di allegorismi e riferimenti all’antichità, ai grandi miti classici, soprattutto secondo gli studiosi del dipinto rimanda a Ovidio e alle Stanze del Poliziano, alla Geneaologia di Esiodo, al De rerum natura di Lucrezio e a un inno omerico.

La posa della Dea della bellezza nel dipinto, si rifà al modello classico della Venus pudica, nuda si copre le parti intime con gli arti, e a quella di Anadiomene, che nasce dalle acque marine. Per il volto della Venere, il Botticelli probabilmente si è ispirato ad una gentildonna del periodo, tale Simonetta Vespucci, una donna dal fascino senza paragoni, secondi i cantori e i poeti del Rinascimento fiorentino.

Apollo e Dafne di Gian Lorenzo Bernini

Gian Lorenzo Bernini è un altro dei più noti esponenti della più elevata arte moderna italiana. Il Bernini crea il gruppo marmoreo dell’Apollo e Dafne su richiesta del cardinale Scipione Borghese. Questa scultura diventa un capolavoro senza precedenti che esprime con indescrivibile passionalità e energia dinamica la metamorfosi in alloro della casta ninfa Dafne, inseguita invano da Apollo, dio della luce. L’opera marmorea in scala naturale, è stata plasmata tra il 1622 e il 1625.

Via | Uffizi.org, Galleria Borghese, Jeff Koons official Facebook page, Wikipedia

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ultimo aggiornamento: 10-10-2013