E’ possibile che i quadri di Leonardo da Vinci continuino a parlarci ancora, ben oltre i soggetti dipinti sulle tele? Secondo le ricerche di Giuseppe Petix è proprio un’evidenza alla quale bisogna affidarsi per partire alla scoperta di significati meno evidenti presenti nelle medesime opere ma non comprensibili al primo sguardo. Perché Leonardo, intelligenza appassionata di enigmi, si sarebbe divertito, come già ipotizzato da molti, a nascondere nei suoi lavori differenti livelli di comprensione, stuzzicando anche la curiosità di Petix che, caduto sotto lo charme del maestro già in tenera età, complice una madre insegnante di Storia dell’Arte e pittrice a sua volta, si è dedicato a seguire il gesto del dito alzato, tipico di famosi quadri come il San Giovanni Battista, con la convinzione che indichi una precisa chiave di lettura ulteriore basata sugli effetti ottici:

…Lo sfondo retrostante verrà osservato “sfuocato” e “sovrapposto” a se stesso, generando delle immagini che nell’osservazione della realtà non hanno nulla da nascondere ma… se dietro il nostro dito ci fosse un’opera di Leonardo come sfondo potremmo notare che ogni particolare disegnato dall’autore assumerebbe un’importanza fondamentale e che alcuni elementi sembrerebbero utilizzati come chiavi di un allineamento che condurrebbe ad una osservazione consapevole e differente…

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A partire dal disegno che raffigura Sant’Anna con la Madonna e il bambin Gesù, al British Museum di Londra, Petix ci guida alla scoperta della coppa mancante del Cenacolo, abbozzando affascinanti ipotesi sul messaggio indirizzato da Leonardo ai suoi spettatori più accorti.

Nell’immagine Leonardo da Vinci, San Giovanni Battista, 1513-1516, Olio su tavola di noce, 69 × 57 cm, Museo del Louvre, Parigi.

Via | mevivo.wix.com/giuseppepetix

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ultimo aggiornamento: 25-11-2013