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Ha sfilato sulle passerelle della Paris Men Fashion Week la nuova collezione primavera estate 2017 di Louis Vuitton che si ispira all’Africa, intesa come la patria della civiltà moderna, ma anche come una metafora del ritorno alle origini, al patrimonio storico, alle esperienze formative, al progetto originario. Special guest nel front row: David Beckham, Kate Moss, Victor Cruz, Farida Khelfa, Lara Stone, Rio Ferdinand, Paul Simonon, Michael Stipe.

L’Africa è costantemente presente, è il cuore che batte alla base della collezione, combinata con la ribellione del Punk londinese e con il savoir-faire della Maison. L’Africa è evocata attraverso ricche e complesse lavorazioni dei tessuti, pelli esotiche, uno zoo di stampe animali. In una naturale continuazione con la prima sfilata di Kim Jones per Louis Vuitton incentrata sulla sua infanzia in Kenya e Botswana, il Direttore Artistico delle Collezioni Uomo rivisita l’Africa oggi, dando la propria visione del safari da gentiluomo viaggiatore. La palette di colori è dominata da tutte le sfumature della Savana; le giacche hanno i dettagli delle sahariane.

“Compare sempre qualcosa di una Londra nascosta da qualche parte. Questa volta è l’influenza del Punk che attraversa l’Africa, come nella serie di ritratti di Frank Marshall “Renegades” che, ritraendo le gang di motociclisti intrisi di cultura heavy metal in Botswana, fonde due estetiche diverse. Aggiungetene una terza: l’eleganza francese di Louis Vuitton” ha affermato Kim Jones.

Il Punk porta dettagli grintosi, gomma trasparente, mohair, zip e cinghie, il tutto colorato da stampe africane e rifinito con tecniche uniche della Maison. La seconda collaborazione di Louis Vuitton con Jake e Dinos Chapman, ha portato a 4 stampe raffiguranti animali attorcigliati, come in un abbraccio. Il loro sfondo è il Monogram Louis Vuitton. Il mohair è lavorato in modo da ricreare striature animali e le fantasie zebrate sono proposte in blu petrolio. Le calzature sono ispirate ai temi Punk, cinghie da paracadute allacciano i sandali e suole di gomma compaiono sotto a scarpe stringate.

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Esistono connessioni inaspettate tra tutti questi elementi. I dettagli funzionali del Punk legano il movimento alla tradizione di Louis Vuitton come trunk-maker, donando praticità; il tartan cammina mano nella mano con le stampe Masai; l’artigianato dell’Africa sposa il savoir-faire francese. I tessuti sono realizzati in pelle sottilissima multicolor lavorata come nelle ceste; mentre un insieme di maglie sono intrecciate a mano con delle strisce Monogram. Quattro stampe Louis Vuitton che insieme ne creano una quinta: il motivo Karakoram.

Le pelli esotiche cono cruciali, uniscono l’Africa e Parigi, mentre i biker jacket evocano il Punk. Le zip sono aggiunte ai pantaloni Punk. Il coccodrillo e lo struzzo sono usati per cappotti e giacche, così come per gli accessori chiave di Louis Vuitton. Sono materiali polimorfi, attraversano i confini ed evocano il trio dei punti di partenza ispirazionali.

Gli accessori marcano letteralmente un ritorno alle origini: quelle del Monogram stesso. Due nuove interazioni, il Monogram Savane Ink e il Monogram Savane Dune, sono basate sul progetto della tela registrato nel 1896. L’iconica Steamer bag, la prima borsa da viaggio morbida, è reinterpretata come uno zaino, e molti modelli tradizionali sono presi dagli archivi: la Randonnée bag, così come molti accessori in pelle.

Originali ma nuovi: sono tutti interpretati in chiave moderna, reinventati usando tessuti della collezione, per evidenziare la sinergia tra abbigliamento e accessori. Una serie di bauli sottolinea i temi della collezione: pellami e stampe animali o intagli al laser con l’arte dei Chapman, quasi come un disegno preparatorio per le stampe della collezione. Persino il collare archetipo del Punk, qui chiamato “Baxter”, è un modello nato dagli archivi di Louis Vuitton. Il contesto moderno ne trasforma la percezione. Che è anche il riassunto dell’approccio di questa collezione. Viaggiare tornando al progetto, all’essenza, usando il vecchio per creare il nuovo.

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ultimo aggiornamento: 23-06-2016