Installata sullo spazio adiacente l’ingresso dell’Institut du monde arabe, di Parigi, la mostra occupa in realtà la Mobile Art, il padiglione bianco dall’aspetto ultramoderno disegnato dall’architetto Zaha Hadid. Tra le sale dalle pareti smussate, in spazi dalle ampie dimensioni e dalla scarsa illuminazione ambientale hanno preso posto i lavori, un’insieme di suggestioni luminose, proiettate dalle forme e volute, ma anche dagli interstizi delle opere stesse, protagoniste di giochi che attraversano il fitto tessuto della scrittura per imprimersi in risultati inaspettati, su muri e pavimentazioni.

Pizzi intagliati dal fascino antico e sempre nuovo, che risalgono lungo una tradizione millenaria dando vita ad oggetti incredibilmente attuali.
Il tutto riunito in una démarche che invita lo spettatore a diventare attore della mostra, come già con l’esposizione sull’itinerario dell’opera d’arte incentrata sulla figura di Nefertiti, che vi abbiamo già presentato qualche settimana fa.
calligrafie luminose di Yahya & Qotbi all'IMA di Parigi, sfera, Foto by Sara Rania

L’incontro di un pittore e di uno scultore. Del pieno e del piatto. Del rilievo e del colore. Dell’olio e del bronzo. Delle parole e delle forme. Pittore delle lettere Mehdi Qotbi e scultore e designer di oggetti d’arte Yahya, presentano diciassette opere, splendide cristallizzazioni in un linguaggio immaginario del loro dialogo, libera eredità della tradizione calligrafica delle arti dell’Islam.
E’ insieme che hanno creato queste lettere che si intrecciano componendo una nuova astrazione. Immanente o trascendente, la luce si insinua in questa calligrafia tridimensionale e conferisce un’aura quasi magica a tali sculture.

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Photo by Sara Rania, da flickr.com. Tutti i diritti riservati.

Via | imarabe.org

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ultimo aggiornamento: 18-06-2013