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Sui misteri del Vaticano esistono decine di teorie e la Cappella Sistina e le opere d’arte presente ai Musei Vaticani non si sottraggono a quest’aura segreta. I messaggi nascosti nel luogo simbolo del potere politico, religioso e culturale del mondo possono moltiplicarsi se si pensa che i papi del passato hanno arricchito le loro collezioni di opere d’arte di ogni sorta sacre e profane. Questa volta un tour particolare lo offre l’agenzia di viaggio italiana: Quiiky, che si concentra sulle personalità omosessuali della storia italiana, come Michelangelo, l’imperatore Adriano e Leonardo Da Vinci. La Cappella Sistina e le opere ai Musei Vaticani di Roma è uno degli ultimi tour proposti. Che siano letture libere o scientifiche, la storia dell’arte ci offre moltissimi spunti per avvicinarci ad un altro aspetto importante per la società del passato: la cultura dell’erotismo e ddella propria consapevolezza sessuale.

La sensualità erotica esplicita nelle opere d’arte del ‘700 francese, meno nelle opere del’400 perchè nascosta in scene di carattere mitologico, non era un’invenzione nuova. L’epoca romana viveva con assoluta libertà la propria sessualità e ciò si era riversato nell’arte, nelle opere della letteratura e nei suppellettili di uso quotidiano. Nessuna licenza era gradita, nemmeno nell’arte della scultura, in cui corpi erano espressione di valori spirituali e terreni come nell’ Afrodite Cnidia di Prassitele, nell’Apollo del Belvedere di Leocares e nell’ Apoxyómenos di Lisippo (presenti ai Musei Vaticani).

Un ex prete cattolico, oggi guida turistica, condurrà tutti i curiosi alla scoperta dei simboli omosessuali della Cappella Sistina. Partendo dall’analisi stilistica delle anatomie dipinte da Michelangelo, corpi senza una precisa connotazione sessuale, il tour vuole offrire uno sguardo differente sull’affresco della massima cristianità, elaborato dalla personalità intensa e inquieta dell’artista.

Pur incuriosendo, tuttavia sarebbe riduttivo leggere le opere della Sistina, come tutte quelle di Michelangelo in senso univoco, sia perché la sua produzione artistica era innanzitutto un’opera del potere, sia per la complessa filosofia neoplatonica michelangiolesca, intrecciata a una connaturato spirito critico verso la società del suo tempo, ai suoi valori e alle sue credenze.

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ultimo aggiornamento: 07-07-2015