Ho avuto l’occasione di visitare lo stadio di Antonino Pio, l’imperatore del secolo d’oro, figlio adottivo di Adriano aperto per la prima volta a Pozzuoli. Con le guide dei giovani apprendisti cicerone dei licei puteolani, si è avuta la possibilità di visitare l’affascinante sito archeologico, recentemente riportato alla luce, dopo gli scavi iniziati nel 2004. Che a Pozzuoli vi fosse in epoca romana una fiorente civiltà dedita al commercio e agli scambi con l’oriente è cosa nota: ville romane, anfiteatri, macellum,catacombe, sono il segno di una civiltà che dei Campi Flegrei aveva fatto un centro nevralgico e raffinato.
Lo stadio, costruito intorno al 138 a.C. è testimonianza dell’amore dell’imperatore Antonino Pio per le mode greche e per il suo predecessore Adriano, che qui ebbe la sua prima sepoltura. In Grecia, infatti, erano noti i giochi olimpici detti Eusebeia e l’imperatore volle riproporli qui, accanto alla villa di Cicerone di cui rimangono solo due archetti, ma rimane ancora una magnifica vista sul mare.

Lo stadio, l’unico in Italia di cui si può ancora notare parte della struttura originaria aveva dimensioni colossali (300X70 m). Ora rimane l’ingresso settentrionale con accesso dalla via Domitiana, la Cavea dove sedevano gli spettatori, gli archi con conci di pietra vulcanica da cui entravano i giocatori e i corridoi in cocciopesto. La natura del posto caratterizzata da bradisismo e fenomeni vulcanici è stata un vero proprio toccasana per questo sito, ricoperto quasi del tutto da lapilli e detriti.

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ultimo aggiornamento: 25-03-2013