Al centro della riflessione di Guido Andrea Pautasso ci sono soprattutto le uova di Manzoni, simbolo in un certo senso dell’approccio complessivo di Piero all’idea stessa dell’arte. Ricordiamo che il 21 luglio 1960 Piero Manzoni accolse gli invitati presso la Galleria Azimut alla sua mostra-evento, Consumazione dinamica del pubblico dell’arte, disponendo su di un tavolo 150 uova sode, sulle quali aveva apposto l’impronta del suo dito pollice. Sono opere d’arte, sculture pronte per essere mangiate in settanta minuti esatti; e il pubblico, senza esitare, le divora tutte, una per una, sotto l’occhio vigile dell’artista.
Con la Consumazione dinamica del pubblico dell’arte, performance carica di significati simbolici e dalla natura “scandalosa”, Manzoni mirava, attraverso la consumazione delle uova a sacralizzare il rapporto venutosi a creare tra l’artista, le sue creazioni e il pubblico, ma al tempo stesso, arrivava ad attaccare criticamente le istituzioni dell’arte dell’epoca, viste e vissute come al servizio della nascente società dei consumi.
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