Dopo la nascita dei nuovi palinsesti Rai, ecco Pino Insegno parlare per la prima volta del suo ritorno in tv con ben due programmi.

Sono stati svelati i palinsesti Rai 2023-24 e trovano conferma le voci del ritorno di Pino Insegno in tv. Per il noto comico, attore e conduttore saranno ben due i programma: L’Eredità e il Mercante in fiera. Intervistato dal Corriere della Sera, l’uomo si è tolto anche qualche sassolino in merito alle voci che lo vorrebbero nella televisione pubblica perché amico della Premier Giorgia Meloni.

Pino Insegno torna in Rai: le parole

Pino Insegno
Pino Insegno

“Non voglio invecchiare presentando Domenica In a 92 anni”, ha esordito sorridendo Pino Insegno. “Finalmente un riconoscimento per la mia carriera? È sempre stata riconosciuta. Non voglio fare polemiche. Ha detto una cosa giusta: una carriera di 40 anni. Ci sono dei momenti in cui sei sù ed altri in cui sei giù. L’importante è che quando torni in campo fai il tuo dovere di professionista. E io sono un professionista, grazie alle persone che mi guardano. Fino ad adesso di insuccessi non ne ho inanellato nessuno”.

Spazio alle emozioni: “Se sono emozionato? Sempre, come se fosse la prima volta”. E a domanda: “Quando le hanno detto ‘ritorni non con una ma con due trasmissioni (Mercante in fiera e L’eredità), cosa ha pensato?'”, Insegno a risposto: “Pensi che io ho fatto anche quattro trasmissioni in un anno. Nella televisione moderna c’è tantissimo spazio per le persone che la sanno fare. Ho avuto la fortuna di lavorare con in trasmissioni Rai con ospiti del calibro di Sordi, Manfredi, Tognazzi, Gassman, Delia Scala, il Quartetto Cetra, Sandra e Raimondo, Ric e Gian. C’era Agus, Aldo Fabrizi. Mi ricordo Gigi Proietti e Walter Chiari, c’era il mondo!Io cerco di fare il mio meglio. Sono un buon artigiano, questo sì”.

Meritocrazia e Giorgia Meloni

Qualche sassolino poi per il conduttore che è stato spesso accostato dai rumors alla Rai “solo” perché amico di Giorgia Meloni.

Io conosco solo la parola meritocrazia. Nessuno si è mai chiesto dopo che ho fatto 500 puntate di un programma perché non ci fossi più io a condurle”. “Chi devo ringraziare per questo ritorno? A parte me stesso? La gente sapeva quello che valevo”.

E sulla Meloni: “Vero (che la conosce da anni ndr), da più di 20 anni e sono stato a Palazzo Chigi per organizzare una manifestazione di beneficienza (una raccolta fondi per combattere la Sla, ndr) ma all’uscita dicevo ai giornalisti ch’ero stato a Chigi perché c’è il caffè buono. Non ho mai detto che sono commendatore della Repubblica per meriti sociali. Pensi a mi ha fatto Napolitano, incredibile. Per cui io sono stato lì per motivi sociali molto importanti che ho preferito non raccontare”.

E ancora sul merito e in risposta alla domanda del giornalista se poteva titolare sul ritorno in tv per merito: “Totti è un campione, non è perché sono laziale che non posso ammetterlo. Io devo essere meritocratico nei confronti di uno che è stato un campione. Devo denigrare un grande campione perché della Roma? Fine del il discorso. Conosco solo la parola meritocrazia”.

La video intervista su Corriere.it.

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ultimo aggiornamento: 08-07-2023