La Galleria degli Uffizi di Firenze ha ospitato ieri un bel ritorno, quello del busto cosiddetto di “Poppea”, presentato nel Primo Corridoio in vesti rinnovate. L’intervento, realizzato grazie al finanziamento della sezione fiorentina di Italia Nostra (circa 1600 euro) ha infatti permesso di ritrovare il fragile incanto delle fattezze femminili riprodotte nella statua, molto probabilmente funeraria, presente nelle Collezioni granducali già dal XVII secolo. Composta da una delicata testa antica di un ignota matrona romana in marmo bianco, inserita sul busto cinquecentesco in marmo venato, e da una base sempre in marmo bianco, l’opera ha ritrovato il suo candido splendore con le sapienti cure di Paola Rosa, entrando a far parte dell’insieme di importanti recuperi di ritratti femminili della dinastia giulio-claudia.

Poppea agli Uffizi | il busto marmoreo restaurato, particolare

Un volto che, mentre nel ‘700 era stato collegato proprio alla moglie di Nerone, è stato più recentemente riportato più indietro, attraverso l’acconciatura risalente alla prima parte del I° secolo d.C. e simile a quella di Agrippina minore, madre di Nerone e moglie dell’Imperatore Claudio tra il 40 e il 50 d.C.

L’antico marmo era completamente deturpato dal pesante strato di sporco depositatosi nel tempo ed è stato oggetto di una delicata pulitura delle superfici; sono state rifatte le vecchie stuccature, ormai alterate e decoese, eseguite con colofonia nelle zone integrate del naso e del mento, in parte della guancia sinistra e del labbro inferiore. Sono poi state rifatte, sulla base delle vecchie foto, le integrazioni in malta sui riccioli dei capelli e sul collo, adeguandole cromaticamente al marmo originale per migliorare la lettura dell’opera, ora molto valorizzata dal bel restauro.

Poppea agli Uffizi | il busto marmoreo restaurato, lato

Dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, il plauso per il restauro, che si inserisce nel più ampio progetto “Italia Nostra per gli Uffizi”, consistente in un ciclo di interventi di pulitura, restauro e valorizzazione iniziato col recupero della scultura del cosidetto Seneca morente, per proseguire con quello della Giulia Mesa e col Nerone Fanciullo, e nel 2014 con l’Apollo seduto.

Via | italianostra.org

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ultimo aggiornamento: 10-09-2013