Tipi di piercing: una breve guida per conoscere tutte le tipologie tramite descrizioni e fotografie, da quelli alle orecchie a quelli sulla lingua.

Se stai pensando che i nomi dei piercing siano casuali e che non ci sia una vera differenza tra un tipo e un altro, sei fuori strada. Il mondo di questi gioielli, amatissimi da giovani e meno giovani, da uomini e donne, senza distinzioni, è infatti vastissimo e va conosciuto in profondità prima di scegliere se farsene uno o se rinviare la decisione. Di tipi di piercing ne esistono infatti davvero moltissimi e molto diversi tra loro, e pur non essendo permanenti come i tatuaggi vanno conosciuti per bene. Cambiano infatti non solo nello stile e nelle posizioni corporee, ma anche in aspetti non secondari come il livello di dolore e i tempi di guarigione. Per questo motivo, in questo articolo proveremo a fornirti una breve guida in grado di chiarirti le idee.

I piercing all’orecchio

Quelli al lobo sono forse i più conosciuti e alla moda, realizzabili in una dozzina di posizioni e in un numero praticamente infinito di combinazioni. Conosciamoli meglio uno ad uno.

Piercing orecchio

Il piercing Helix si trova nella parte superiore della cartilagine esterna dell’orecchio. Non è doloroso se ben eseguito e guarisce in tempi piuttosto rapidi (dai 3 ai 12 mesi). L’Anti-Helix si trova invece nella parte dell’orecchio vicina al viso ed è tra i meno comuni. Può risultare più doloroso e generalmente richiede un periodo più lungo di guarigione (dai 6 ai 12 mesi).

Il Rook è considerato uno dei più dolorosi in assoluto. Si trova sulla parte della cartilagine che forma una piega, davanti all’Anti-Helix. Non può essere realizzato in tutti i tipi di orecchie, ma solo in quelle con una piega pronunciata. La guarigione può avvenire in tempi piuttosto lunghi, fino ai 12 mesi. L’Industrial è invece una combinazione di due piercing, un Helix e un Anti-Helix, collegati da una barra dritta con due palline. Non può essere effettuato su tutti i tipi di orecchie, è piuttosto doloroso ma ha una guarigione dai tempi variabili (dai 3 ai 12 mesi).

C’è poi il Daith, secondo alcuni utile anche per far passare l’emicrania. Si trova all’uscita del canale uditivo ed è abbastanza doloroso, in quanto in questo punto la cartilagine è piuttosto spessa. La guarigione può durare circa 6 mesi. Lo Snug, tra i meno comuni, si trova nella stessa cartilagine del Rook, ma più in basso. Discretamente doloroso, può richiedere 12 mesi per guarire. Il Conch è invece al centro della cartilagine dell’orecchio e può essere posizionato sia all’interno che all’esterno. Dal punto di vista di guarigione e dolore è molto variabile.

Arriviamo così a Tragus e Anti-Tragus, piercing molto popolari che si trovano sul trago, quel pezzo di cartilagine che protegge il canale uditivo. L’Anti si posiziona appena sopra il lobo superiore. Non si tratta di piercing dolorosi e guariscono anche in tempi brevi (dai 2 ai 6 mesi).

E chiudiamo questa carrellata di piercing all’orecchio con i tipi di piercing al Lobo e al 2° Lobo, i più famosi in assoluto, i più semplici da eseguire e mantenere, oltre che i meno dolorosi e più veloci da guarire (da 1 a 2 mesi). Il lobo è infatti una parte morbida dell’orecchio, e quindi molto semplice da bucare. 

I nomi dei piercing al viso

Se i piercing alle orecchie sono i più comuni in assoluto, anche quelli sul viso non sono certo rari, e si suddividono in moltissime tipologie differenti. Partiamo dal Bridge, Bridge Verticale o Third Eye, un piercing che viene messo sul ponte del naso. Si tratta di una posizione insolita e non particolarmente dolorosa, e i suoi tempi di guarigione variano dai 2 ai 4 mesi.

C’è poi quello al sopracciglio, uno dei meno dolorosi in assoluto, in grado di guarire in poche settimane. Diverso il discorso per il Teardrop e l’Anti-sopracciglio, piercing che si trovano sotto l’occhio, a livello del suo angolo esterno. Possono causare problemi di rigetto e il dolore è difficile da quantificare. Richiedono anche tempi di guarigione generalmente più alti, fino a 6 mesi per una guarigione parziale.

Uno dei più antichi in assoluto è poi quello al naso, diventato molto comune negli ultimi anni. Il dolore in questo caso dipende dal singolo caso, mentre la guarigione in media si realizza da uno a 3 mesi. Molto simile è l’High Nostril, che viene però eseguito sul ponte del naso. Decisamente più doloroso, richiede tempi di guarigione dai 6 ai 9 mesi.

Ci sono poi i piercing al setto, poco sotto il livello del setto nasale, anche questi con dolore variabile e guarigione dai 3 ai 4 mesi. Più particolari quelli Medusa, Madonna e Monroe. Il primo si effettua al centro del labbro superiore, il secondo sul lato destro, il terzo sul sinistro. Sono particolarmente apprezzati ma possono essere dolorosi e danneggiare le gengive. La guarigione però avviene solitamente in non più di 10 settimane.

Spostiamoci alla guancia, con un piercing che viene eseguito solitamente a livello delle fossette. Si tratta di un tipo abbastanza raro, anche perché piuttosto doloroso. La guarigione, inoltre, è anche abbastanza lunga e può arrivare a durare un anno, essendo la guancia spesso in movimento. Chiudiamo questa carrellata con il piercing al labbro inferiore, che può prendere diversi nomi a seconda della posizione. Può trattarsi di un piercing piuttosto doloroso, con tempi di guarigione che possono arrivare dai 2 ai 3 mesi. Attenzione però: questo tipo di piercing può danneggiare denti e gengive. Meglio affidarsi a un professionista di fiducia.

Piercing orali e sul resto del corpo

Come sappiamo, è possibile fare dei piercing anche all’interno della bocca, nonostante ci siano dei rischi da non sottovalutare, come danni ai muscoli, ai nervi e ai denti. Tra i tipi di piercing orali più comuni troviamo quello alla lingua media, lo Snake Eyes (verso la punta), il Venom, un doppio piercing verticale su ciascun lato. E poi ancora il piercing al frenulo, sotto la lingua, e quello Smiley, sul frenulo del labbro superiore. Tutti questi non sono molto dolorosi, e la guarigione varia dai 3 ai 6 mesi.

Meno comuni, almeno in passato, sono poi i piercing sparsi sul resto del corpo. Si possono ad esempio trovare al capezzolo, molto spesso sull’ombelico o anche sugli organi genitali, sia maschili (glande, prepuzio, scroto), sia femminili (labbra e Monte di Venere).

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ultimo aggiornamento: 25-08-2023