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Nemmeno questa volta il ritorno di Maurizio Cattelan è stato in punta di piedi. Se un artista vuol far parlare di sè, sa bene come farlo, soprattutto lui una delle personalità più discusse dell’arte. La ragione? Il nuovo progetto ideato insieme al fotografo Pierpaolo Ferrari per la città di Rimini: Saluti da Rimini. Il titolo ci riporta a quelle abitudini ormai perse nel tempo dell’immancabile cartolina delle vacanze balneari. Perchè allora non posizionare nei luoghi “strategici” della città come Piazzale Battisti, Ponte di Tiberio e Arco d’Augusto, piazzale Fellini, sulla ruota panoramica del Porto, a Castel Sismondo e al cantiere del Teatro Galli, cartoline formato gigante, per far tornare tutti ai mitici anni ’60. Potrete vedere le cartoline fino al 30 settembre. Ecco qui la mappa.

Le immagini in uno stile pop-retrò sono quelle del famoso e irriverente magazione Toiletpaper, in cui la pubblicità diventa parodia. I colori sono quelli accattivanti del commercio, ma gli elementi accostati tra loro in modo ironico e provocatorio, ribaltano sia il senso che “l’estetica a tutti i costi” della pubblicità. Cattelan e Ferrari hanno selezionato immagini di repertorio della rivista collocandole nello spazio cittadino. Chi vorrà salutare da Rimini, farà i conti con i messaggi di questi manifesti: sessualità, religione, stereotipi sociali e culturali: una donna in estasi mistica tra centinaia di patatine fritte, una prigione fatta di salsicce, una ragazza intenta a bere una bevanda non meglio identificata e un’altra distesa al sole con un’aragosta.

Le critiche non sono mancate e l’affare promosso dal sindaco Gnassi per promuovere l’immagine della città legando la sua identità storica all’arte contemporanea ha generato polemiche. E tra sostenitori e contrari il dibattito è acceso. Ad essere chiamati in causa i soldi comunali messi a disposizione per il progetto e l’immagine stereotipata dei soggetti donne-oggetto e uomini vitelloni. Il sindaco così spiega la scelta:

Cattellan, con le sue provocatorie “cartoline”, è simbolo e metafora di una città che sta cambiando, che si misura con il futuro e con un’idea avanzata di politiche urbanistiche.

E voi cosa ne pensate?

Foto| Comunedirimini fb

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ultimo aggiornamento: 09-07-2015