Ospite di Domenica In, Rita Pavone ha raccontato tanti aneddoti della sua vita: gli amori, i retroscena e anche l’operazione al cuore.
La grinta e l’ironia di sempre, Rita Pavone si racconta a 360° a Domenica In nella puntata di domenica 23 aprile 2023. Ospite di Mara Venier, la nota artista ha parlato di diversi argomenti. Dall’amore per Teddy Reno fino all’operazione al cuore.
Rita Pavone a Domenica In: l’amore per Teddy Reno
“Era un gran figo. Lo incontrai sulle scale, lui si affacciò per parlare ai ragazzi che parlavano al concorso. Io dissi: questo me lo sposo. Ho sentito subito una grande affinità. Ho avuto le mie storie d’amore, lui aveva i suoi giri, ma un giorno abbiamo scoperto che stavamo bene insieme”. L’artista ricorda quando tutto è cambiato: “Stavamo per andare in Argentina, abbiamo chiacchierato e ci siamo baciati. Mi disse che saremmo stati insieme tutta la vita. Io ho creduto subito che fosse la persona giusta”.
Io e l’ex moglie ci vogliamo molto bene, erano già separati, io non ho tolto niente a nessuno. Sembrava avessimo rapinato una banca. Tanta cattiveria? Mi ricordo. Lui tornò dal Messico col divorzio, che però valeva tutto tranne che in Italia. Io lo baciai. Dissero che l’avevo fatto per vincere il Cantagiro e che sarebbe durata poco, invece siamo sposati da 55 anni. Ha 97 anni e li porta benissimo. Aveva un sacco di belle donne, le ho conosciute tutte. Ma quando ci siamo innamorati mi ha detto che sarà per sempre. Così è stato”.
Gianni Morandi e l’operazione al cuore
“Io ho avuto dei bellissimi ragazzi che mi facevano la corte, anche Gianni Morandi, mi ha fatto la corte quando vivevamo nella stessa pensione a piazzale Clodio. Era anche geloso perché avevo un flirtino con Bruno Filippini. Ci beccò mentre ci baciavamo, disse che lo avrebbe detto a mia madre. Io Gianni l’ho sempre considerato un bellissimo ragazzo, ma un fratellone”.
Sui problemi di salute e l’operazione al cuore, la Pavone ha ricordato: “Fu una botta incredibile trovarsi improvvisamente su un tavolo operatorio, aperta come un piccione, scoprendo di avere due occlusioni alla aorta per le quali rischiai di lasciarci la vita. Devo ringraziare il ballerino che mi teneva le gambe, io stavo provando e mi sono sentita male, sono uscita fuori, dicevo alla mia assistente di aiutarmi perché non riuscivo a respirare”.
E ancora: ” Tornare intubata a casa dopo due settimane di ospedale mi impressionò […]. Quando succede una cosa così, ti rendi conto che siamo tutti in coda”.
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