Moderato ottimismo e volontà di cambiamento hanno segnato la chiusura dell’evento 2012, rispetto ad una crisi che morde forte, specie nel nostro paese.

Il grande disagio del comparto, espresso anche dall’assenza alla cerimonia inaugurale dello scorso anno di molti imprenditori del settore, non è passato in sordina. Ora si guarda al futuro, partendo dai numeri dell’edizione precedente: novecento espositori presenti, millequattrocento imbarcazioni esposte su quattro padiglioni, due marine e ampi spazi all’aperto.

Un bilancio soddisfacente, dunque, pur in presenza di un’inevitabile contrazione che si è riflessa anche sul totale delle presenze: 176.280, cui si aggiungono 4.000 bambini fino a 10 anni. Anche se il presente non è dei migliori per l’economia, si spera in un cambio di marcia.

Oltre al rilancio del sistema, serve un approccio diverso al settore, come aveva dichiarato lo scorso anno Flavio Briatore: “La nostra nautica è un’eccellenza, così come le nostre coste: purtroppo è stata trascurata per anni e i politici sono quasi riusciti ad affondarla definitivamente con provvedimenti di tassazione della cui portata negativa probabilmente non ci si è resi conto. Ora per rilanciarla bisognerebbe partire dai porti: la bandiera italiana inoltre dovrebbe diventare quella più ‘appetibile’ per gli armatori, così si favorirebbe l’arrivo nel nostro paese di molti diportisti che generano ricchezza per tutti. Manca una politica sull’eccellenza italiana, bisognerebbe sfruttare al meglio le nostre esclusività per attirare turisti, invece siamo formidabili a far scappare la gente, che sposta le barche in Francia o Spagna”. Nel mio piccolo, condivido la sua analisi.

Via | Genoaboatshow.com

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ultimo aggiornamento: 29-04-2013