Il segreto del David è racchiuso in un unico gigantesco pezzo di marmo di cava, che qualche decennio prima di Michelangelo avevano provato a scolpire – senza riuscirci, altri due scultori, Agostino di Duccio e Bernardo Rossellino. Michelangelo lo trovò abbandonato e lasciato alle intemperie in un cantiere della chiesa di Santa Maria Novella e ne fece il capolavoro che oggi migliaia di turisti visitano quotidianamente nella Galleria dell’Accademia a Fiernze.

E a Carrara cosa succede? Grazie ad un’idea di Luciano Massari, insieme agli artisti del gruppo EXP., è stato recuperato un vecchio calco in vetroresina (scala 1:1) della scultura michelangiolesca. Il corpo dell’eroe biblico è stato messo in orizzontale ed ‘operato’, proprio come si farebbe in un moderno studio di tatuaggi.

Noi di Artsblog abbiamo incontrato due degli autori, Marco ‘Fine’ Galli e Marcone ‘Cirillo’ Pedri, entrambi pittori versatili, appassionati di street art e muralismo.

* Cosa rappresenta per voi il David di Michelangelo?

Marco Galli: il David rappresenta il nostro passato e ‘ci’ rappresenta, come icona, in tutto il mondo. Oltre ad aver modernizzato questo monumento intramontabile, dal mio punto di vista il restyling restituisce una visione del nostro tempo, come uno specchio rende bene l’idea della situazione culturale in italia. Tanto bello quanto vuoto, il nostro paese.

Marcone Cirillo Pedri: il David è un mito del passato che più di ogni altro è riuscito a vedere, a mettere a fuoco quella parte di sé che credeva in se stessa, realizzando cià che sembrava impossibile.

David Ink – Exp. – Carrara

[blogo-gallery title=”David Ink – Exp. – Carrara” slug=”david-ink-exp-carrara” id=”124106″ total_images=”0″ photo=”1,2,3,4,5″]

* Come è nata l’idea di lavorare sulla “pelle” di una delle sculture più famose del mondo?

Marcone Cirillo Pedri: io e Marco Mirko Nani, direttori del Laboratorio Creativo EXP., in accordo con Luciano Massari, direttore degli Studi d’Arte Cave Michelangelo, abbiamo deciso di rivestire il vecchio calco in vetroresina del David di Michelangelo, arricchendolo con tatuaggi facenti riferimento allo stile old school.
Abbiamo selezionato un gruppo di persone che ci hanno sempre aiutato nei precedenti lavori. La mia idea personale per quanto riguarda il lavoro è semplice e ve la espongo con l’aiuto di un po’ di citazioni:

“Il David è da sempre considerato l’ideale perfetto di bellezza maschile nell’arte” (Il David di Michelangelo – Storia e descrizione di un’emozione: L’arte con kigeiblog);
“Così come la Venere del Botticelli è considerata il canone di bellezza femminile” (Firenze e dintorni Toscana – Firenze d’Autore);
“Artisti ed esperti d’arte ritengono che il David sia l’oggetto artistico più bello mai creato dall’uomo.”

Detto questo, e potrei metterti ancora una caterva di citazioni ma queste mi bastano, se pensiamo al mondo come è oggi, l’ideale di bellezza viene ancora visto atletico, giovane e perfetto come può essere considerato il David, ma a 500 anni di distanza ci sono tantissimi altri modi in cui l’uomo (inteso come persona fisica) mette in risalto la sua bellezza. Uno di questi mezzi, che è entrato a far parte della nostra cultura in maniera molto forte negli ultimi anni, è il tatuaggio.
L’opera proposta vuole decontestualizzare l’opera esistente, cercando di riproporre in chiave moderna un grande classico del passato. Lo fa con un’operazione di decostruttivismo sul David, per riportarlo a un livello piu umano e attuale, simbolo del popolo moderno che ancora prova a combattere contro la tirannia e il perbenismo di chi proprio non riesce ad avere un minimo di apertura mentale.

* In quanti artisti ci avete messo mano? Avete progettato il lavoro, o avete proceduto pezzo per pezzo, come si fa nei tatuaggi?

Marco Galli: ci abbiamo lavorato in cinque (Io, Marco Mirko Nani, Marco Cirillo Pedri, Alice Ricci e Giorgio Ferrari). Prima di iniziare ci siamo organizzati una serie di bozzetti preparativi e alcune immagini recuoperate tramite Google Images, ci siamo ispirati prevalentemente a tatuaggi old school.

Marcone Cirillo Pedri: all’inizio la squadra era di 5 elementi ma poi abbiamo avuto una mano extra da alcuni amici che ci hanno aiutato a coprire alcune zone con piccoli interventi. Il lavoro del team è stato fatto giorno per giorno, valutando con attenzione ogni dettaglio, per far combaciare in maniera armonica i vari tattoo. Non è stato semplice ma ci siamo divertiti moltissimo e il risultato ci piace parecchio.

* Che clima si respira a Carrara ultimamente, a livello artistico?

Marco Galli: io non sono di qua e quando vengo a Carrara tiro sempre un gran respiro di aria fresca. Ci sono parecchi eventi artistici durante l’ anno e sopratutto, la cosa più importante, pullula di persone attive che non si fermano mai.

David Ink – Exp. – Carrara

[blogo-gallery title=”David Ink – Exp. – Carrara” slug=”david-ink-exp-carrara” id=”124106″ total_images=”0″ photo=”7,8,9″]

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 07-09-2013