Numeri importanti per VicenzaOro Fall 2014, che ha chiuso i battenti con grande soddisfazione per gli organizzatori, capaci di produrre una vetrina di alto livello sull’universo della gioielleria, con al centro il tema “metamorphosis”, dedicato ai cambiamenti in atto del Made in Italy.
Questa edizione autunnale, strettamente riservata agli operatori del settore, si è confermata come uno dei fiori all’occhiello nei comparti del lusso e del lifestyle, in un territorio dove oro e preziosi rappresentano un modello culturale e di business fortemente radicato.
La sfida per il futuro, che parte già dal presente sposando il meglio del passato, è quella di riposizionare ancora più in alto l’evento, potenziando ulteriormente il suo appeal fra gli attori dei segmenti coinvolti.
Nella declinazione più recente della rassegna veneta, l’arte creativa nell’universo dei gioielli si è manifestata con le giuste note di splendore, abbinandosi a dibattiti e convegni.
“Metamorphosis: la sfida del bello e ben fatto nella nuova economia globale”. Ecco il tema del talk inaugurale di sabato 6 settembre, quando la kermesse ha preso le mosse. Un momento importante, nel quale gli ospiti hanno potuto esplorare le nuove sfide del mercato: dalla struttura dimensionale del sistema orafo italiano, allo scenario evolutivo del mercato internazionale, fino alle politiche di marchio e ai possibili percorsi di crescita delle aziende.
Un focus tematico declinato in un ricco programma di eventi nei cinque giorni della manifestazione, che ha richiamato 1200 brand provenienti da 30 Paesi esteri e da tutti i distretti orafi italiani. A loro è toccato distribuirsi i 23 mila metri quadrati di superficie netta, organizzata su sette padiglioni, visionati da tantissimi stranieri. Se gli italiani hanno recitato la parte del leone, con 10.972 presenze, l’utenza internazionale non è stata da meno, mettendosi in evidenza con numeri importanti. Basti dire che dalle altre nazioni sono giunti 7.490 ospiti.
Da segnalare l’aumento di buyer stranieri e il coinvolgimento di alcuni nuovi top brand. La ripartizione geografica di provenienza dei compratori rispecchia l’andamento dei singoli mercati internazionali e l’acuirsi di tensioni politiche in alcune specifiche zone del globo.
In linea con la tendenza generale degli ultimi tempi, cresce il bacino degli acquirenti dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), con gli Emirati Arabi Uniti sempre vivaci nel loro ruolo di primo piano nell’area del Golfo e dell’Asia Minore. Fin qui nulla di nuovo. Anche la presenza importante degli Stati Uniti rientra nell’ordine naturale delle cose. Segnali contrastanti giungono dall’Europa, la cui economia sembra un po’ ballerina, fornendo dati alterni nei confronti del Made in Italy.
L’interesse orientale per il lusso tricolore ha portato a un accordo fra la Fiera di Vicenza e il Dubai World Trade Centre, per organizzare dal 23 al 26 aprile 2015 un’edizione di VicenzaOro fuori dal tradizionale ambito territoriale, nel magico contesto di Dubai. Sarà un’esperienza nuova, ma molto intrigante, in un’area del mondo estremamente interessata all’eccellenza del Belpaese.
Novità anche per il futuro in suolo italico, con un rivoluzionario concept espositivo atteso al debutto a gennaio 2015, battezzato The Boutique Show, di cui si è avuta un’anteprima già negli scorsi giorni, lasciando intuire il suo potenziale in termini di appeal, per incrociare meglio le diverse esigenze, con un occhio di riguardo all’eccellenza.
Tornando all’evento andato in archivio, da segnalare la mostra “Gioielli Sentimentali”, che ha fornito una bella vetrina ai giovani talenti, capaci di superare il concorso Next Jeneration Jewellery Talent Contest 2014. Un salone importante, del resto, deve guardare al futuro. In quest’ottica va letto positivamente lo spazio dedicato all’osservazione indipendente delle tendenze dei prossimi anni, con il focus Trendvision Jewellery + Forescasting.
Se il mercato del presente è la cifra dell’attualità, il mondo dei nostri giorni non può prescindere dalle proiezioni temporali, per evitare di cogliere male gli scenari, perdendo occasioni di grande interesse. Anche in questo la Fiera di Vicenza fa scuola, con le sue numerose manifestazioni.
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