Siamo in pieno revival da anni Ottanta, dunque tuffiamoci nel passato e andiamo a ricordare i videogiochi anni 80 da bar più famosi. Sì, parliamo proprio di loro, i cabinati su cui abbiamo passato tante ore e in cui abbiamo buttato tantissime monetine. Se eri bravo, con poche lire riuscivi a passare ore e ore sul quel videogame, in un’unica, epica partita. E se arrivavi alla fine, magari grazie a qualche soffiata degli amici su come passare punti particolarmente ostici, ecco che entravi nell’Olimpo dei videogiocatori. Perché, all’epoca, ricordiamo non c’era internet e i vari walkthrough a cui ricorrere, nessun YouTuber ci spiegava come superare quel nemico: si poteva fare solo affidamento sugli amici che quel quadro lo avevano già passato.
E poi c’eri tu che in Golden Axe non riuscivi neanche a superare la prima collina di nemici, ma questo è un altro discorso. Ma eccoli i cinque videogame cabinati più famosi di sempre. Ovviamente ne abbiamo selezionato alcuni, ma la lista sarebbe lunghissima.
Golden Axe
Partiamo proprio da lui, croce e delizie di alcune giornate passate nell’unico bar in montagna dove all’ingresso campeggiava lui: Golden Axe. Questo videogioco arcade prodotto da Sega nel 1989, è un picchiaduro a scorrimento orizzontale. L’ambientazione è fantasy: qui si può scegliere se giocare con Ax Battler, nerboruto barbaro armato di spadone a due mani (il personaggio maggiormente equilibrato fra armi e magia, in quanto possiede la magia della terra), Tyris Flare, amazzone con spada bastarda (ha l’arma meno potente, ma ha la magia di fuoco, quella più pericolosa) e Gilius Thunderhead, nano con ascia bipenne (ha l’arma con maggior raggio di attacco, ma la magia del fulmine è quella meno forte). I tre, dopo la morte del loro amico Alex per mano dell’armata del perfido tiranno Death Adder, decidono di partire per uccidere il re.
Inoltre tutti e tre hanno da vendicare qualcun altro: Ax deve vendicare la madre uccisa per ordine di Death Adder, Tyris la morte dei genitori e Gilius la morte del gemello.
Ghosts n’ Goblines
Ghosts n’ Goblins è un cabinato pubblicato dalla Capcom nel 1985. Si tratta di un classico gioco picchiaduro a scorrimento, a piattaforme. Qui indossavate l’armatura (o le mutande nel caso veniste colpiti dai nemici, perdendo così l’armatura) di Sir Arthur, prode cavaliere senza cavallo che doveva attraversare lande popolate di svariati tipi di mostri per salvare la sua amata, rapita come da programma a inizio gioco da un demonio al soldo di Astaroth, il boss finale.
La particolarità di Ghosts n’ Goblins, così come del suo sequel Ghosts n’s Ghouls (con cui hai trascorso così tante ore sul Sega Master System II), è che una volta che finivi i livelli arrivando a sconfiggere Astaroth, dovevi ricominciare tutto da capo, rifare tutti i livelli e battere di nuovo Astaroth.
Pac-Man
Altra celebrità nata come cabinato: ecco Pac-Man, lanciato dalla Namco nel 1980 nel formato arcade da sala. E’ uno dei giochi più famosi di sempre, anche i non gamer lo conoscono. Da lì in poi è stato declinato in diverse versioni e per praticamente quasi tutte le console. E’ uno dei grandi classici dei videogame. Il concept del gioco è semplice: guidi una pallina gialla vorace che deve mangiare tutti i puntini posizionati nel labirinto, evitando di toccare i quattro fantasmini colorati che fanno di tutto per buttarsi addosso a Pac-Man. E questo livello, dopo livello, dopo livello…
Mario Bros
Mario Bros, lanciato nella Nintendo come cabinato nel 1983, è diventato da semplice spin-off di Donkey Kong (altro famosissimo cabinato), uno dei videogame più famoso di sempre. In questo videogioco arcade, dove fa la sua prima comparsa anche Luigi, il fratello di Mario, i due sono idraulici (in Donkey Kong Mario era un carpentiere). Il videogioco è a piattaforme con schermata fissa: Mario deve uccidere tutti i nemici calciandoli. E magari facendosi aiutare da Luigi nella modalità cooperativa.
Street Fighter
Fra i picchiaduro ad incontri, non possiamo non citare Street Fighter. Questo videogame arcade venne pubblicato nel 1987 da Capcom. Qui il protagonista è il giapponese Ryu, il quale deve combattere contro dieci lottatori in cinque paesi del mondo. Se si gioca nella modalità multigiocatore, si interpreta l’americano Ken. Fu il precursore del sequel Street Fighter II: The World Warrior, ancora più celebre, ma risalente al 1991. In questo secondo capitolo si può scegliere fra otto personaggi, fra cui Ryu, Ken e Chun-Li.
Menzione d’onore: Dragon’s Lair
Bellissimo Dragon’s Lair: questo videogioco arcade venne pubblicato nel 1983 da Cinematronics. Si basava su filmati a cartoni animati in cui il giocatore interpretava il cavaiere Dirk l’Ardito il quale, neanche a dirlo, doveva salvare la principessa Daphne, rapita dal drago Singe e nascosta nel castello. Stregato, ovviamente. Fra nemici, trabocchetti e enigmi, al giocatore veniva chiesto per ogni azione cosa volesse fare: se si riusciva a fare le mosse previste col giusto tempismo, allora si andava avanti, altrimenti partivano dei simpatici filmati che mostravano la tua morte. D’accordo, come libertà d’azione non ce n’era poi molta e bisognava riuscire a memorizzare tutte le mosse di ogni scenario per progredire (e spesso toccava tirare a indovinare), ma il gioco è diventato un must.
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