
Saudi women sit in a stadium for the first time to attend an event in the capital Riyadh on September 23, 2017 commemorating the anniversary of the founding of the kingdom. The presence of women at the King Fahd stadium marks a departure from previous celebrations in the Gulf kingdom where they are effectively barred from sports arenas by strict rules on public segregation of the sexes. / AFP PHOTO / Fayez Nureldine (Photo credit should read FAYEZ NURELDINE/AFP/Getty Images)
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Un grande passo per l’Arabia Saudita, un piccolo passo per l’umanità. In Arabia Saudita alle donne è stato concesso di entrare allo stadio per partecipare alla festa nazionale saudita, un’occasione importante che ha allargato un pochino gli orizzonti del paese. Fino ad ora alle donne era sempre stato vietato l’ingresso allo stadio, era considerata una cosa da uomini.
L’Arabia Saudita è uno dei paesi più estremisti, applica alla lettera il wahabismo dell’islam sunnita, e limita moltissimo i diritti delle donne: non possono guidare, uscire liberamente, fare il lavoro che vogliono e devono essere guidate da un uomo, padre, fratello, marito, qualcuno che le tuteli in tutto, anche nello studio. L’ingresso allo stadio è un segnale di apertura che è stato concesso per l’87esimo anniversario della nascita della nazione, e fa parte del programma Vision 2030 che mira a modernizzare un po’ la vita in Arabia Saudita, sia per gli uomini che per le donne. Speriamo che questo programma venga seguito seriamente, che si capisca che le donne non hanno niente in meno degli uomini, il rischio in questi casi è che si creino dei “contentini” per apparire aperti e moderni, quando poi in realtà non cambia niente per le dirette interessate,
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Per noi occidentali è impensabile poter vivere così, ma diciamoci la verità,anche da noi le donne non è che se la passino proprio benissimo e i tantissimi casi di violenza domestica ne sono la prova. Ci vogliono rispetto e integrità e questo a prescindere da religione, colore della pelle e luogo in cui si vive.