La parola ulcera indica, genericamente, una ferita che non si rimargina, e tale è quella che si forma sulle pareti dello stomaco irritate e causa dell’azione “corrosiva” degli acidi digestivi.

Come mai si può formare un’ulcera peptica a carico delle pareti interne del tubo digerente di cui fanno parte lo stomaco ma anche il duodeno e l’esofago nonostante queste mucose siano biologicamente “progettate” per resistere all’azione dei succhi gastrici?

Ebbene, le ragioni possono essere molteplici. In genere una gastrite già in atto o un’infezione da Helicobacter Pylori (batterio delle mucose che di solito non crea problemi ma che in condizioni di squilibrio può diventare patogeno) possono agevolare la formazione dell’ulcera, ma altre cause sono l’abuso di farmaci, di alcool , il fumo, un’alimentazione troppo ricca di grassi e cibi elaborati, lo stress e la predisposizione genetica.

Ciascuno di questi fattori o diversi tutti insieme, possono alterare l’equilibrio tra produzione di acidi gastrici e capacità delle mucose di assorbirli, sì da favorire la formazione di piccole ferite. Come si manifesta un’ulcera? Vediamo i sintomi principali:

  • Forte bruciore che si diffonde in tutto il quadrante addominale superiore, dallo sterno all’ombelico
  • Dolore più forte a stomaco vuoto
  • Il bruciore sembra attenuarsi quando si mangia (soprattutto alimenti non acidi), per poi riapparire a digestione avvenuta
  • Dolore che si “sveglia” improvvisamente durante la notte
  • Senso di nausea
  • Dimagrimento
  • Anemia
  • Feci con sangue (raggrumato, quindi molto scure)
  • Talvolta (nei casi più gravi), vomito con tracce di sangue

Quando l’ulcera sanguina e si “perfora”, la persona può perdere, senza rendersene conto, molto sangue a causa delle emorragie interne, e in questo caso manifesta tutti i sintomi dell’anemia. Come si cura l’ulcera allo stomaco? Per giungere ad una diagnosi è necessario effettuare un esame specifico che è la gastroscopia, dopodiché il medico valuterà l’intervento migliore a seconda della gravità del caso.

Tra i rimedi più efficaci per consentire alla ferita di richiudersi c’è la prescrizione di farmaci antiacido o inibitori della pompa protonica (che agiscono sulle cellule gastriche responsabili delle secrezione acida), ma è importante anche modificare l’alimentazione eliminando per un po’ tutti i cibi acidi e irritativi e preferendo alimenti leggeri e “sfiammanti”, come il riso, le patate e le carote lesse, la carne bianca senza grasso e il pesce magro.

Durante la cura è bene anche ridurre i livelli di stress, eliminare del tutto antinfiammatori e analgesici a base di acido acetilsalicilico, il tabacco e la nicotina. Se, poi, l’ulcera dovesse essere originata dall’azione dell’Helicobacter Pyolir, per guarire si dovrà seguire una terapia antibiotica che debellerà il microrganismo.

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ultimo aggiornamento: 28-10-2013