#Iononvoglioesseregiudicata. Elisa D’Ospina lancia così una campagna su Facebook e Twitter per dire basta ai giudizi gratuiti che le donne ricevono ogni giorno per il loro aspetto fisico. Proprio nei giorni scorsi aveva destato scalpore la storia riguardante Clio Make Up, la famosa make up artist resa celebre dai suoi video su Youtube, definita come una “cicciona” dal regista Giovanni Veronesi in diretta su Rai Radio2.

La stessa modella curvy italiana, impegnata da tempo per promuovere tra le donne una presa di coscienza sul fatto che è ora di accettare il proprio corpo, con i suoi pregi e i suoi difetti, oltre a promuovere uno stile di vita sano, anche a tavola, aveva denunciato la “gaffe”, se così possiamo chiamarla, del regista. E proprio nelle scorse ore aveva denunciato un altro episodio analogo, ai danni questa volta di Ornella Muti:

E come dimenticare la povera ragazza fan di Fedez insultata da Maurizio Gasparri, perché aveva difeso il suo idolo, ricevendo in cambio insulti da parte di un rappresentante delle istituzioni che l’aveva etichettata per il suo peso?

Questa, forse, è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso già troppo pieno e che ha sopportato già troppo, per questo Elisa D’Ospina ha scelto di rispondere per le rime, invitando tutte le donne a fare lo stesso:

#Iononvoglioesseregiudicata è l’hashtag che abbiamo lanciato su Twitter per far capire ai miei colleghi che è ora di finirla di giudicarci per altezza, taglia, peso, cellulite, etnia, misura del seno, provenienza, colore della pelle, caratteristiche fisiche o psicologiche. Una volta per tutte, smettetela di giudicarci. Siamo donne non merce da etichettare.
Se avete twitter scrivete #iononvoglioesseregiudicata e così anche nei vostri Social

Ed è venuto proprio il momento di dire basta. Di dire basta a tutti coloro che giudicano una donna solo per il suo aspetto fisico. A tutti coloro che ci giudicano per stereotipi o pregiudizi. A tutti coloro che non vanno oltre a quello che vedono. A tutti coloro che non sanno far altro che criticare e giudicare, guardando la pagliuzza che è nei nostri occhi e non guardando la trave che si trova nei loro (tanto per fare una citazione decisamente famosa…).

Come dice Elisa, non siamo merce da etichettare, da soppesare, da valutare, siamo persone, siamo donne ed è ora di finirla!

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ultimo aggiornamento: 05-02-2015