Donne sull’orlo di una crisi di nervi, donne che piangono guardando un film, donne che vivono in un’ora tutte e quattro le stagioni. Quante volte siete passate da un’emozione all’altra, da uno stato emotivo all’altro? Il riso e il pianto sono gli ingredienti della vostra giornata e purtroppo spesso, chi vi sta vicino, è convinto che ci sia una punta di pazzia. Qualcosa di negativo che dovrebbe essere fatto curare. Non è così, anzi, è un punto di forza.

A sostenerlo Julie Holland, una psichiatra newyorkese che ha recentemente pubblicato un libro dal titolo “Moody Bitches: The Truth About the Drugs You’re Taking, the Sleep You’re Missing, the Sex You’re Not Having, and What’s Really Making You Crazy” (“Stronze lunatiche: tutta la verità sui farmaci che prendete, sul sonno che state perdendo, sul sesso che non praticate e su ciò che vi fa davvero diventare pazze”). È un titolo ovviamente provocatorio, ma dice tutto. Non credere?

Il cervello di una donna è diverso da quello di un uomo. E’ stato evolutivamente configurato per avere una maggior propensione alla comunicazione e al riconoscimento degli stati emotivi altrui, anche per meglio prendersi cura della prole e tutto questo ha radici biologiche, non si basa su un’ideologia pro o anti-femminista.

Ha spiegato Holland. È un dato scientifico; ci sono infatti molti studi che lo dimostrano. A questo si aggiungono gli ormoni, che condizionano la nostra vita quotidianamente: tra oscillazioni dovute al ciclo, alla menopausa o alla gravidanza. Una cosa però è importante, oltre ad accettare la differenza:

Le donne credono che l’essere umorali sia un problema e una debolezza, mentre la nostra sensibilità e la nostra emotività sono un bene prezioso e non un disturbo che deve essere curato.

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Via | Penguin Press

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ultimo aggiornamento: 24-03-2015