Edvard Munch è arrivato al Palazzo Ducale di Genova, per una grande retrospettiva curata da Marc Restellini, direttore della Pinacotheque de Paris, già dietro le quinte di “Edvard Munch ou l’Anti-Cri”, un’esposizione di successo visitata da 600.000 persone, tenutasi nel 2010 a Parigi e dedicata sempre al maestro norvegese. E proprio in questo 2013, anniversario dei 150 anni della sua nascita, avvenuta nella cittadina di Løten, il 12 dicembre 1863, anche l’Italia rende omaggio al sublime artista con un’imperdibile antologica che si terrà dal 6 novembre 2013 al 27 aprile 2014. Un vero e proprio viaggio dentro Munch, che segue un percorso espositivo variegato, composto da una serie di olii, tempere, pastelli, litografie e xilografie, realizzate tra il 1880 e il 1944, custoditi in importanti raccolte private del mondo intero e proprio per tale collocazione difficilmente accessibili al grande pubblico, opere particolarmente utili a comprendere le particolarità caratteriali ed esecutive descritte da Restellini:

È sorprendente scorgere così presto nella storia dell’arte moderna un artista capace di staccarsi da tutte le convenzioni alle quali ci avevano abituati gli artisti e i movimenti precedenti; ed è prodigioso notare sin dagli anni Ottanta dell’Ottocento come Munch si accanisca sugli strati di colore, vederlo letteralmente solcare la superficie pittorica o lasciare le sue tele esposte alla pioggia e alla neve, trasferire fotografie e fotogrammi di film muti all’interno dei suoi dipinti e dei suoi lavori grafici.

Un’artista dotato di un’ottima dose d’audacia espressiva, capace di sopprime i confini tra i supporti e le tecniche, nelle sue incisioni, sculture e fotografie, come nei suoi quadri, collage e film, iscrivendosi contemporaneamente nella linea di Turner e Courbet, e allo stesso tempo forzandola per aprire la strada ad artisti come Picasso, Braque e Pollock.
Ma la mostra ha anche finalità didattiche, offrendo molte attività collegate e laboratori destinati soprattutto ai più giovani, alle scuole e alle famiglie. Tra le opere esposte giardini, ritratti dai cromatismi non tradizionali, visitabili anche nella cornice dell‘itinerario tra arte ed enogastronomia proposto dal pacchetto CartOrange che comprende l’ingresso alla mostra di Munch con audio guida, una cena con piatti tipici liguri e vini locali, pernottamento e prima colazione, in un quadro per ritrovare una delle più importanti occasioni culturali della stagione artistica del capoluogo ligure, il cui fascino traspare in maniera quasi inquietante dalla storica parola di Giulio Carlo Argan, da “L?arte moderna” (1970):

Il suo tipo non è quello del cinico amaro, ma del veggente ispirato, che della società prevede il destino tragico, l?ineluttabile caduta. Da quando arriva per la prima volta a Parigi, sperimenta tutto, in una smania di lettura che lo fa passare da Gaugin a Seurat, da Van Gogh a Toulouse. Porta con sé il sentimento tragico della vita, che pervade la letteratura scandinava: Ibsen ma soprattutto Strindberg.

Nell’immagine “Madonna”, Edvard Munch, 1896 litografia, 60,5 x 44,7 cm Ars Longa, collezione Vita Brevis © The Munch Museum / The Munch-Ellingsen Group by SIAE 2013.

Via | mostramunch.it

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ultimo aggiornamento: 05-11-2013