Alma Tadema e i pittori dell’800 inglese. Collezione Perez Simon è la mostra che dal 16 Febbraio è aperta al Chiostro del Bramante di Roma fino al 4 Giugno 2014. I giorni di Pasqua e Pasquetta ingressi straordinari per chi vorrà immergersi nel fascino dell’estetismo ottocentesco in 50 opere dal potere incantatorio. Sir Lawrence Alma-Tadema, John William Waterhouse, Henry Arthur Payne, Edward Burne Jones, Arthur Hughes o Albert Moore a volte osteggiati altre volte vere e proprie star dell’ambiente borghese vittoriano, prediligevano una pittura tra simbolismo e classicità, raccontata attraverso uno stile così elegante e raffinato che la Roma antica e la Grecia classica diventavano luoghi ideali dello spirito, esistiti solo nell’immaginario dei pittori.

L’ intellettualismo degli episodi rappresentati, pieno di riferimenti morali ed estetici, renderà più complessa una totale comprensione dell’opera, ma questi pittori hanno pensato a come colmare le nostre lacune: comunicare attraverso il piacere della vista, attraverso cascate di fiori in cui donne dall’aspetto angelico si perdono e sospirano, drappeggi di vesti candide e leggere come nuvole, paesaggi ormai inesistenti dominati da architetture di marmo dove la vita sembrava perfetta. I borghesi dell’epoca amavano la forma più del contenuto, ma gli artisti si ostinavano ad andare oltre per dipingere la parte più nobile dell’uomo che risvegliasse l’immaginazione. Atmosfere visionarie in cui la luce il colore, le forme sono per se stesse o per la bellezza, che risvegliano anche le menti più assopite. Molto spesso la sensualità del moralistico ambiente borghese vittoriano ha ritenuto fin troppo licenziose le donne di questi pittori, dipinte con cura e attenzione da sembrare vere.

“Nobile semplicità e quieta grandezza”: il fascino per l’antico era già molto in voga agli inizi dell’800 ma quando il mito classico si impose nell’epoca vittoriana si mescola a nuovi stati d’animo che anche la letteratura chiamerà decadenti e simbolisti come la nostalgia, l’amore, il desiderio la perdita, resi tramite uno stile che non era nè revival nè caratteristico del luogo in cui nasceva. La donna, soggetto come per i Preraffaelliti della maggior parte delle vicende trattate, sia che si ispirino ad opere di Shakespeare sia che si ispirino a situazioni quotidiane, è figlia delle altre donne che popolavano l’arte illuminista anticipatrice del romanticismo, prima su tutte Giovanna d’Arco imbevuta di ideali.

Alma Tadema formatosi in Olanda e Belgio e approdato a Londra su suggerimento del mercante d’arte Ernst Gambart, ambienta i suoi dipinti tra l’Egitto e Pompei. Nel capolavoro di grande formato in mostra Le rose di Eliogabalo del 1888 il tecnicismo del pittore si riversa nell’esecuzione delle rose. Il dipinto è ispirato alla Historia Augusta, sulla vicenda dell’imperatore Eliogabalo di origine siriana che schiaccia gli ospiti della cena sotto una valanga di rose cadute dal soffitto. La sua antichità affascina, complici la raffinata esecuzione e le composizioni complesse e ricche di particolari. L’ Antigone e Crenaia, la ninfa del torrente Dargle di Leighton, la La sfera di cristallo del 1902 di John William Waterhouse, Una nube passa di Arthur Hughes sono opere che incantano e che ci riportano alla nostalgia del mito, in cui spesso le gesta erano frutto di vigorose virtù.

Informazioni:
Chiostro del Bramante
via Arco della Pace, 5

Orario apertura

Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
Sabato e domenica dalle 10.00 alle 21.00

Aperture straordinarie:

– 20 aprile 10:00 – 21:00
– 21 aprile 10:00 – 20:00
– 25 aprile 10:00 – 20:00
– 1 maggio 10:00 – 20:00
– 2 giugno 10:00 – 20:00

Costo:

– Intero € 13,00 (audioguida inclusa)
– Ridotto € 11,00 (audioguida inclusa)
Informazioni e prenotazioni | T 06 916 508 451
Biglietteria online | www.ticket.it/almatadema

Foto| Chiostro del Bramante, Roma

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ultimo aggiornamento: 14-04-2014