La mostra che si è inaugurata il 3 ottobre a Palazzo Chiablese di Torino arriva da Salonicco per approdare per la prima volta in Italia: un viaggio che ha interessato ben 300 capolavori dell’avanguardia russa collezionati da George Costakis, figlio di immigrati greci. Avanguardia Russa. Da Malevi? a Rod?enko. Capolavori dalla collezione Costakis è un’esposizione che mette in evidenza le sperimentazioni dell’arte del XX secolo, in anni di cambiamenti socio-politici epocali e riscrive la storia dell’avanguardia. Le opere che oggi sono conservate presso il Museo Statale d’Arte Contemporanea di Salonicco, fino agli anni ’70 facevano parte di una delle collezioni private più interessanti e con un numero straordinario di opere (1277 arrivate in Grecia, dove il collezionista si ritirò gli ultimi anni di vita) raccolte da Costakis nell’arco di trent’anni. Visitabili fino al 15 febbraio 2015, la raccolta rispecchia il gusto di un raffinato quanto incompreso appassionato d’arte e di chi reagiva al regime di Stalin con nuove soluzioni.

L’Avanguardia nasce come reazione. Ha in sè il germe della sperimentazione, sovverte la tradizione con nuovi valori estetici e concettuali. La cronologia, metodo di lettura dell’opera, cede il posto alla forma e alla tecnica; l’opera d’arte parlava di rivoluzione. L’Avanguardia russa coincideva con la rivoluzione socialista portando avanti temi come quello del lavoro, delle funzioni della società e della sua costruzione, contrapponendosi all’estetica e all’individualismo dell’arte del passato, come quella espressionista. L’esposizione vuole però riscrivere la storia dell’avanguardia, sottolineando le differenze tra gli artisti, le influenze con le altre discipline e con i movimenti dell’arte Europea: “Cubismo e Futurismo”, come scriveva Malevic ne I Nuovi Sistemi dell’Arte, del 1919, “hanno anticipato la vita economica e politica del ’17”, in Russia.

Ma la rivoluzione non appoggiava l’avanguardia, ritenendola inutile, autoreferenziale e lontana dai valori del socialismo;: a questa si preferiva il realismo socialista più educativo e didascalico. Ol’ga Rozanova, Ljubov’ Popola, Ivan Kljun, Malevic, Guastav Klucis, Tatlin, Rodcenko, Solomon Nikritin, Nikolaj Suetin, Sergei Chekhonin, Stepanova e Vasilij Kandinskij (di cui saranno in mostra le porcellane) presenti a Palazzo Chiablese, erano artisti accomunati dagli stessi ideali, ma con stili ed influenze differenti. Ne ricordo solo due il suprematista Malevic e il costruttivista Rodcenko, i rappresentanti più noti dell’avanguardia russa. Con visioni nichiliste e pragmatiche hanno dato inizio ad un’arte russa in linea con le grandi rivoluzioni d’oltre confine, ponendo le basi per gli sviluppi dell’arte mondiale degli anni ’50.

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In mostra sono presenti schizzi, appunti, libri d’arte, manifesti, riviste, fotografie, lettere, manoscritti, libri di poesie futuriste come quelle di Aleksej Kru?ënych.
E non mancano capolavori come il Ritratto di Malevi? del 1910, Donna in viaggio della Popova del 1915 tra cubismo e futurismo, Ritmo espressivo del 1943-1944 di Aleksandr Rod?enko e un prototipo della Bicicletta Voltante di Tatlin.

Informazioni

Torino, Spazio Mostre Polo Reale
Palazzo Chiablese, Piazzetta Reale – 10122
dal 3 ottobre 2014 al 15 febbraio 2015

Orari:tutti i giorni: 10.00 – 19.30
venerdì: 10.00 – 22.30
martedì: chiuso
La biglietteria chiude un’ora prima

Biglietti: intero 12 Euro
ridotto: 9,50 Euro

Foto| Palazzo Chiablese

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ultimo aggiornamento: 26-10-2014