Rem Koolhaas è il direttore della Biennale di Venezia di quest’anno, personaggio con un’ampia carriera alle spalle, partendo dalla fondazione OMA nel 1975 insieme a Elia e Zoe Zenghelis e Madelon Vriesendorp. Ha lavorato come giornalista e sceneggiatore, diventando poi un architetto, anche se la sua passione per la scrittura non l’ha mai abbandonato. Koolhaas non solo progetta importanti edifici in tutto il mondo, ma lavora anche nei confronti di discipline non architettoniche, che comprendono la sociologia, la moda, l’editoria, la politica e i media, tramite il suo think tank ed unità di ricerca AMO (Architecture Media Organization), fondata nel 1998.

Rem Koolhaas alla Biennale Venezia

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Scrive Delirious New York nel 1978, dopo aver conseguito gli studi presso l’Architectural Association di Londra, la Cornell e L’Institute for Architecture and Urban Studies negli Stati Uniti. Insieme al libro inizia a produrre interessanti progetti con OMA. Nel 1995 viene pubblicato S,M,L,XL, libro di 1200 pagine che racchiude tutto il lavoro di OMA, ridisegnando le varie pubblicazioni di architettura. Direttore del programma di ricerca “the Project on the City” alla Harvard University, realizza i libri The Harvard Guida to Shopping nel 2001 e Great Leap Forward nel 2002.

Fra gli edifici firmati OMA attualmente in costruzione troviamo il Taipei Performing Arts Centre, tre edifici a Doha-Qatar, la Biblothèque Multimédia à Vocation Régionale e il Bryghusprojektet a Copenhagen. Nel 1998 fonda AMO come piattaforma utilizzata per il pensiero architettonico nei settori non architettonici. Fra i vari progetti in via di sviluppo troviamo: una ricerca sulla campagna e sull’entroterra della Russia; la progettazione di sfilate di moda per Miu Miu e Prada; la mostra Cronocaos riguardo la conservazione alla Biennale Architettura 2010; la presenza del gruppo Reflection Group dell’Unione Europea; il masterplan Roadmap 2050 per una rete di energia rinnovabile e lo sviluppo di un programma educativo per Strelka, l’innovativa scuola di architettura collocata a Mosca.

Inoltre, AMO cura un numero speciale della rivista Wired, fornendo consulti riguardo il futuro delle pubblicazioni Conde Nast, proponendo una bandiera dell’Unione Europea “codice a barre”, sviluppando poi un masterplan curatoriale del museo di San Pietroburgo Hermitage. Fra i premi più importanti vinti da Rem Koolhaas troviamo:

  • Johannes Vermeer Prijs nel 2013;
  • Golden Lion for Lifetime Achievemente, Biennale di Venezia, nel 2010;
  • RIBA Gold Medal nel 2004;
  • Praemium Imperiale, Giappone, nel 2013;
  • Membership Legion D’Honneur nel 2001;
  • Pritzker Prize nel 2000;
  • Mies van der Rohe Award nel 2005
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ultimo aggiornamento: 05-06-2014