La pressione alta in gravidanza deve essere tenuta sotto stretto controllo, per evitare possibili danni al feto. Se nelle prime settimane di gravidanza la pressione arteriosa comincia a scendere, attestandosi di solito intorno ai 75 mmHg, negli ultimi due o tre mesi, invece, si assiste ad una tendenza opposta, con un aumento dei valori della pressione.

L’ipertensione in gravidanza, che si può definire tale se la pressione arteriosa è uguale o maggiore a 140/90 mmHg, se l’aumento della massima rispetto a prima del concepimento è maggiore a 25 mmHg e la minima è maggiore di 15 mmHg, deve essere tenuta sotto stretto controllo, per evitare di soffrire di preeclampsia.

La preeclampsia è una patologia caratterizzata da ipertensione, proteinuria, edemi sui piedi, sul viso e sulle mani, in particolare dopo la ventesima settimana di gestazione. I sintomi sono ipertensione, tachicardia, cambiamenti della frequenza respiratoria, mal di testa, vertigini, ronzii, sonnolenza, iperreflessia, diplopia, febbre, visione offuscata, nauesa, vomito, proteinuria, edemi, anuria, ematuria e molti altri. Curare l’ipertensione in gravidanza è importante, per non sfociare in casi più gravi di ipertensione gravidica che possono anche far comparire nel soggetto le convulsioni.

Chi soffre di ipertensione in gravidanza deve controllare il suo peso, moderare il sodio alimentare, astenersi da alcol, fumo, sforzi, ma in casi gravi potrebbero essere necessari anche delle cure a base di farmaci per tenere sotto controllo la pressione: fate controllare la pressione molto spesso, meglio se negli stessi orari e parlate immediatamente con il medico che vi segue in caso di dubbi!

Via | Mypersonaltrainer

Foto | da Flickr di jemingway3

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 27-03-2013