Mano intorpidita, formicolio, dolore a difficoltà nel muovere il braccio… possono essere sintomi del tunnel carpale, un disturbo molto diffuso che colpisce particolarmente le donne – soprattutto durante la gravidanza – che seppur non grave può diventare seriamente invalidante. Se non curata in tempo, infatti, questa patologia può portare alla totale immobilità dell’arto. Naturalmente prima di arrivare a questa estrema conseguenza, esistono molte fasi intermedie in cui si può intervenire per risolvere completamente il problema.

Come intuibile dal nome stesso, il tunnel carpale interessa il punto in cui nervi e tendini si congiungono ai polsi della mano, ecco perché una eventuale infiammazione si irradia per tutto il braccio. In genere ad essere colpito è l’arto che si usa di più, ma a seconda del tipo di lavoro che si svolge il tunnel carpale può interessare entrambe le braccia e le mani. Quali sono i sintomi e le cause?

Il tunnel carpale è una patologia progressiva, per questo i suoi sintomi sono abbastanza sfumati in principio, per poi assumere un’intensità crescente.

  • Formicolio iniziale alle dita (in particolare il dito medio)
  • Mano intorpidita
  • Gonfiore della mano che aumenta nelle ore notturne
  • Dolore che progressivamente si acuisce e che dalla mano si irradia verso tutto il braccio e la spalla fino ad impedire i movimenti più semplici
  • Dolore che insorge nelle ore notturne, disturbando il sonno
  • Perdita di sensibilità della mano

quali sono le cause di questa sindrome dolorosa? Il tutto si origina dal nervo mediano, che si diparte dall’ascella fino alla mano (anzi, alle prime tre dita), che ad un certo punto finisce “compresso” tra i tendini del polso che si sclerotizzano e ingrossano. Questa condizione può essere a sua volta originata da lavori usuranti e ripetitivi effettuati con le mani, dalla catena di montaggio fino alla scrittura al pc per diverse ore. Anche giocare tanto alla play-station può portare alla sindrome del tunnel carpale in chi ne sia predisposto.

A tal proposito, esiste una familiarità al disturbo, ma soprattutto si tratta di una patologia “di genere”, perché ad esserne colpite sono particolarmente le donne tra i 40 e i 60 anni, con particolare incidenza durante la gravidanza. Durante la dolce attesa, infatti, la ritenzione idrica può portare ad una compressione del nervo mediamo, ma in questo caso la cura migliore è il riposo. E negli altri casi?

Ci sono una serie di opzioni a seconda della severità del disturbo e del momento in cui viene diagnosticato. Infatti se preso all’inizio, il tunnel carpale si può risolvere praticamente da solo mettendo l’arto a riposo, anche con l’ausilio di un tutore. Naturalmente per alleviare il dolore si possono assumere antinfiammatori da banco come i farmaci FANS (da evitare, però, in gravidanza) oppure i cortisonici dietro prescrizione medica. Anche piccoli esercizi di stretching della mano possono aiutare a superare il problema quando sia di lieve entità. Quando, però, il tunnel carpale sia davvero invalidante e perduri per più di sei mesi, è consigliato l’intervento chirurgico, un’operazione di routine mini-invasiva. I tipi di interventi che si possono eseguire per correggere il tunnel carpale sono due, entrambi in anestesia locale:

  • La neurolisi: in cui si effettua un’incisione di circa 5 cm sul polso in modo da poter recidere il legamento e allargare il tunnel carpale
  • L’endoscopia: ancor meno invasivo, in cui attraverso due micro incisioni (una sul polso e l’altra sulla mano), il chirurgo inserisce una telecamerina che a sua volta recide il legamento. In questo modo anche le cicatrici saranno praticamente invisibili

Comunque la cosa migliore è quella di evitare l’intervento, per questo ai primi segnali di formicolio e gonfiore della mano, meglio rivolgersi subito al medico.

Foto| di George Hodan per Publicdomainpictures

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ultimo aggiornamento: 05-04-2013