Il 5 luglio scorso, presso l’abbazia di San Pietro a Perugia, è stato celebrato il chiacchierato matrimonio tra Laura Chiatti e Marco Bocci. Che dire, i due attori umbri hanno avuto buon gusto nella scelta della chiesa, perchè il luogo è un vero e proprio scrigno di opere d’arte.

Prima di arrivare al monastero si passa da una porta originaria del XV secolo. Si arriva poi ad una facciata a tre arcate, disegnata dall’architetto Valentino Martelli, autore anche del chiostro, intorno al 1614. La basilica, cattolica, si trova in Borgo XX Giugno, e venne edificata intorno al 996 sopra la precedente cattedrale. I primi documenti che citano la chiesa risalgono al 1002.

L’entrata è sul lato sinistro del chiostro. Alla destra ed alla sinistra del portale quattrocentesco sono presenti resti dell’antica facciata, mentre il portico comprende alcuni affreschi del XIV e del XV secolo.

Una volta all’interno, si può ammirare la parte alta della navata decorata da tele dipinte con scene dal Vecchio e Nuovo Testamento (1591-1611), commissionate dall’abate Giacomo da San Felice di Salò e realizzate da Antonio Vassillachi – così come la grande tela collocata nel muro ad ovest – a Venezia. Quest’ultimo si formò alla scuola di Paolo Veronese e del Tintoretto. Il soffitto, a cassettoni in legno decorato, è stato invece realizzato da Benedetto di Giovanni da Montepulciano nel 1556.

All’interno della basilica c’è la più grande collezione d’arte di Perugia, dopo la Galleria Nazionale dell’Umbria: presenti lavori di Ventura Salimbeni, Eusebio da San Giorgio, Orazio Alfani, copie e lavori originali del Perugino, Girolamo Danti, Giovanni Lanfranco, Mino da Fiesole, un Gesù nell’orto attribuito a Guido Reni, opere di Giorgio Vasari e una Pietà della scuola di Sebastiano del Piombo.

I pannelli che decoravano l’altare principale della chiesa (“Polittico di San Pietro”), del Perugino, furono requisiti nel 1796 da Giacomo Tinet, e oggi sono esposti al Museo di Lione.

L’abbazia ha due chiostri: uno, chiamato ‘Chiostro Maggiore’, di epoca rinascimentale e attribuito a Guido da Settignano, mentre l’altro, conosciuto anche come ‘Chiostro delle Stelle’, è del 1571 ed è stato realizzato da Galeazzo Alessi.

Dal chiostro si accede poi al giardino medievale: è una ricostruzione di un giardino come poteva essere nell’epoca medievale, ovvero a settori. L’orto botanico e l’orto medievale si possono visitare gratuitamente tutto l’anno dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00.

Foto | Wikipedia

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 08-07-2014